Il dibattito virtuale
Al secondo dibattito in diretta tv i candidati alla presidenza degli Stati Uniti parteciperanno da remoto, da due luoghi differenti. L’ha deciso la commissione che si occupa dei dibattiti presidenziali (Commission on Presidential Debates), motivandolo con la necessità “di proteggere la salute e la sicurezza di tutte le persone coinvolte”. Ovviamente a cambiare le carte in tavola, rispetto al primo confronto, è stata la positività del presidente al Covid-19. Donald Trump non ci sta a partecipare a un dibattito con queste modalità, e lo fa sapere alla sua maniera: “Non perdo tempo in un dibattito virtuale. Non ho intenzione di sprecare il mio tempo. Non è così che funzionano i dibattiti. Stare dietro un computer è fare un dibattito? E poi ti possono chiudere (la parola, ndr) quando vogliono”.
Intervistato da Fox Business il presidente ha poi accusato i moderatori di tentare di proteggere Biden. Lo staff del presidente ha comunicato che, la sera del 15 ottobre, Trump terrà un comizio. Joe Biden, invece, si è detto disponibile a partecipare al prossimo duello virtuale. Lo ha fatto sapere il numero due della sua campagna elettorale, Kate Bedingfield.
La Commissione per i dibattiti presidenziali è una società senza scopo di lucro fondata nel 1987 sotto il patrocinio congiunto del partito democratico e di quello repubblicano. I dibattiti sono sponsorizzati da contributi privati di fondazioni e società e dalle istituzioni che ospitano gli incontri. I primi dibattiti in diretta tv furono quelli tra Richard Nixon e John F. Kennedy nella campagna elettorale del 1960.
Ma torniamo al dibattito-virtuale tra il presidente e il suo sfidante. Giusto o sbagliato organizzarlo in questo modo? Sicuramente un confronto faccia a faccia è molto diverso da uno coi due sfidanti collegati da remoto. C’è da dire però che anche le convention, massima espressione della democrazia dei due maggiori partiti, sono avvenute in questo modo anomalo, causa Covid. E la domanda viene spontanea: meglio che si svolgano in questo modo o non farli per niente? Dipende dalle condizioni di salute dei due protagonisti e dei possibili rischi di contagio.