Qualcuno ha il sospetto che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sia non solo stanco (comprensibilmente visti i numerosi impegni) ma poco lucido, al punto di evitare accuratamente di incontrare la stampa e di rispondere alle domande dei giornalisti. Ovviamente non ci sono conferme. Potrebbe essere un modo, sottile, per gettare discredito sulle sue condizioni mentali. Del tema si parla molto negli Usa. Secondo un sondaggio pubblicato da Rasmussen Reports, rilanciato a gran voce dalla stampa conservatrice, la metà dei potenziali elettori americani teme che il presidente non sia “fisicamente e mentalmente all’altezza” del suo incarico. Il 50% del campione intervistato esprime dubbi sulla sua buona salute mentre il 48% ha fiducia (totale o moderata) verso l’inquilino della Casa Bianca. Rasmussen sottolinea che l’insicurezza di metà degli americani derivi proprio dal rifiuto di Biden di confrontarsi con la stampa. Insediatosi lo scorso 20 gennaio il presidente non ha mai preso parte ad una vera e propria conferenza stampa: un “silenzio” che dura ormai da 50 giorni. Un po’ troppo in effetti, anche se la comunicazione, come ha insegnato Trump nei suoi quattro anni al potere, ormai non è fatta solo di conferenze stampa. I media conservatori hanno ritirato fuori alcuni episodi sospetti: la decisione della Casa Bianca di interrompere senza preavviso una diretta, quando al presidente erano state poste alcune domande dai giornalisti; alcuni momenti di apparente confusione del presidente, come lo scorso 9 marzo, quando è parso che Biden avesse completamente dimenticato il nome di Lloyd Austin, che non è uno qualsiasi ma il segretario della Difesa. C’è da dire anche che se in passato Biden è stato preso di mira per l’età e la confusione (vedi innumerevoli gaffe), il diretto interessato non ha mai fatto mistero di  aver lottato a lungo, specie da giovane, con dislessia e balbuzie.

 

Tra poco Biden terrà il suo primo discorso in prima serata (giovedì sera) per commemorare l’anniversario di un anno dai blocchi legati al Covid-19. Certo, non è un incontro con la stampa e non prevede domande a cui dover rispondere immediatamente, ma l’attesa c’è comunque. “Discuterà dei molti sacrifici che il popolo americano ha fatto nell’ultimo anno – ha spiegato la portavoce Jen Psaki – e delle gravi perdite che le comunità e le famiglie hanno subito. Il presidente guarderà avanti, sottolineando il ruolo che gli americani svolgeranno per sconfiggere il virus e riportare il Paese alla normalità. Il popolo americano – prosegue – sa che il motivo per cui abbiamo una recessione, il motivo per cui così tante famiglie sono preoccupate di mettere cibo in tavola, il motivo per cui i genitori di tutto il Paese sono preoccupati per l’impatto delle scuole chiuse sulla salute mentale dei loro figli e il loro apprendimento, è la pandemia. È la questione numero uno e la priorità nella mente del presidente, della vicepresidente e di tutta la nostra squadra – conclude la portavoce -. Naturalmente questa settimana segna un anno da quando il Paese è stato sostanzialmente chiuso a causa della pandemia, ed è importante notare quali misure sono state prese e quali progressi sono stati compiuti”.

Tornando al discorso iniziale, la vera preoccupazione dei Repubblicani è cosa accadrebbe se Biden dovesse fare un passo indietro per motivi di salute (e di opportunità). Commander in chief sarebbe Kamala Harris, spauracchio per il mondo conservatore, che l’ha sempre dipinta come una vera e propria minaccia per gli Stati Uniti, molto più del “moderato” Biden.

Concludo suggerendo la lettura di un interessante post pubblicato da Federico Soldani (epidemiologo psichiatra) sul proprio blog: “About the psychologization of constitutional law via ’25th Amendment’ or ‘Articolo 3’ (2021),” in PsyPolitics, January 10, 2021, https://psypolitics.org/2021/01/10/about-the-psychologization-of-constitutional-law-via-25th-amendment-or-articolo-3-2021/. “Se Biden utilizzerà il Sec. 3 (del 25° emendamento della Costituzione, ndr) per far diventare presidente il suo vicepresidente Kamala Harris, si sottometterà (e con lui, simbolicamente, la carica politica che rappresenta) al discorso medico tecnico-scientifico e sarà visto come un ‘buon esempio’, o modello per il nuovo cittadino sempre più rappresentato come paziente…”. 

Cosa dice la Sec. 3 del 25° emendamento: “Nei casi in cui il Presidente trasmetta al Presidente pro tempore del Senato ed allo Speaker della Camera dei Rappresentanti una sua dichiarazione scritta che egli non è in grado di esercitare i poteri e i doveri del suo ufficio, e fino a che egli non trasmetta ad essi una dichiarazione scritta del contrario, tali poteri e doveri saranno esercitati dal Vice Presidente quale Presidente facente funzioni”.

 

 

 

 

Foto: Lapresse

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