Joe Biden ha parlato per la prima volta da presidente davanti al Congresso (aula semivuota della Camera, con appena 200 senatori e deputati, distanziati e con mascherina) rivendicando i risultati raggiunti dal proprio esecutivo, in carica dalla fine di gennaio. Scorrendo l’elenco dei successi rivendicati ha messo l’accento sugli oltre 200 milioni di connazionali già vaccinati e gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi, ricordando il pacchetto di interventi da 1900 miliardi di dollari. Poi, guardando al futuro, ha indicato il piano per le infrastrutture da 2.200 miliardi e un altro pacchetto di misure per la famiglia, la scuola e i bambini, per un valore di 1.800 miliardi. “Posso dire alla nazione – ha sottolineato Biden – che l’America è di nuovo in movimento. Trasforma il rischio in possibilità. La crisi in opportunità. Non sono mai stato più ottimista o fiducioso”, “abbiamo iniziato nell’abisso dell’insurrezione e dell’autocrazia, della pandemia e del dolore”, e “non ci siamo tirati indietro” – GUARDA IL DISCORSO

Toccando il tema vaccini anti Covid Biden ha promesso aiuti a tutti i paesi che hanno bisogno: “Man mano che la nostra fornitura cresce”, “diventeremo un arsenale di vaccini per altri Paesi, proprio come l’America era l’arsenale della democrazia nella seconda guerra mondiale”.

Biden ha esortato il Congresso ad approvare leggi per il controllo delle armi, compreso il divieto delle armi automatiche, per fermare “l’epidemia della violenza”. Nel farlo si è rivolto direttamente ai repubblicani: “Non voglio attaccare, ma abbiamo bisogno che più senatori repubblicani si uniscano alla maggioranza dei colleghi democratici per i controlli prima dell’acquisto delle armi”. Il riferimento è alle due leggi approvate alla Camera e bloccate al Senato. Il presidente ha aggiunto che c’è bisogno di nuovo di un bando delle armi d’assalto e dei caricatori ad alta capacità: “Non ditemi che non si può fare, l’abbiamo fatto in passato ed ha funzionato”. Si riferisce a una legge approvata nel 1994, in vigore fino al 2004. “Allora abbiamo sconfitto la Nra . l’associazione che simboleggia la potente lobby delle armi – all’inizio degli anni 2000 la legge è scaduta e da allora abbiano stragi quotidiane. Vi dico che se avessimo ancora quella legge non avremmo questa carneficina”.

C’era molta attesa di sapere cosa avrebbe detto, il presidente, sulla Russia. Biden ha assicurato di “non volere un’escalation” con Mosca ma ha rivendicato di avere “risposto in modo diretto e proporzionato alle interferenze nelle nostre elezioni e ai cyber attacchi”. In merito alle ultime tensioni con la Russia dopo le nuove sanzioni imposte dagli Usa e le espulsioni di diplomatici, Biden ha chiarito: “Ho detto chiaramente al presidente Putin che io non voglio l’escalation, ma le loro azioni avrebbero avuto conseguenze se fossero state confermate, e sono state confermate. Io ho risposto in modo diretto e proporzionato alle interferenze della Russia nelle nostre elezioni e ai cyber attacchi al nostro governo e aziende – ha aggiunto – avevo detto che avrei risposto e l’ho fatto”. Biden ha però ribadito di essere convinto che Mosca e Washington potranno “continuare a collaborare quando è nostro reciproco interesse”, in particolare sul fronte della non proliferazione nucleare e della lotta ai cambiamenti climatici.

E su Pechino qual è la linea Biden? “Siamo in competizione con la Cina ed altri Paesi per vincere la sfida del 21° secolo”, ha detto Biden al Congresso, aggiungendo di essere convinto che il presidente Xi Jinping è “assolutamente onesto” nell’affermare la sua intenzione di far diventare la Cina “la nazione più importante del mondo”. Biden reso noto di aver chiarito “al presidente Xi che noi manterremo una forte presenza militare nell’area Indo Pacifico, come facciamo con la Nato in Europa, non per iniziare un conflitto ma per prevenirlo. L’America – ha aggiunto – non arretrerà dal suo impegno per i diritti umani e le libertà fondamentale e per i suoi alleati”.

La replica del Partito Repubblicano

Senatori e deputati del Gop sono rimasti molto freddi, quasi mai battendo le mani, neanche nei casi in cui il presidente ha toccato temi condivisi.  A rispondere ufficialmente per conto dei repubblicani è stato il senatore afroamericano Tim Scott (South Carolina) la risposta ufficiale alle parole di Biden: “Le azioni del presidente e del suo partito stanno dividendo ancora di più l’America. Il nostro presidente sembra una brava persona, il suo discorso è pieno di buone parole, il presidente Biden ci ha promesso di unire la nazione, ma la nazione ha fame di qualcosa di più di semplici banalità”. GUARDA IL VIDEO

Scott ha inoltre accusato Biden di non aver mantenuto la sua promessa di una politica bipartisan, ad esempio facendo approvare solo dai democratici la manovra di salvataggio da 1,9 trilioni, in contrasto con gli altri pacchetti anti Covid che erano stati votati da i due partiti. Sulla crisi razziale Scott ha detto di aver personalmente fatto esperienza del “dolore della discriminazione. So cosa significa essere fermato per nessuna ragione o seguito in un supermercato mentre faccio la spesa”. Fatta questa premessa ha attaccato “un tipo diverso di intolleranza” dicendo di essere stato chiamato “zio Tom” da alcuni esponenti della sinistra.  E rievocando alcune tesi di Trump ha aggiunto che ai nostri  tempi le università e le scuole attuano una forma di discriminazione verso i bianchi: “Oggi agli studenti viene insegnato che il colore della pelle li definisce e che in un certo modo sono gli oppressori”. “Lo dico chiaramente – ha concluso – l’America non è un Paese razzista: io sono un afroamericano che ha votato nel Sud per tutta la vita e considera il diritto di voto importantissimo”. Si riferiva, in quest’ultimo caso, alle polemiche sulle leggi elettorali in Georgia ed in altri stati accusate di limitare l’accesso al voto degli afroamericani. Scott non ha dimenticato di rendere omaggio ai successi economici dell’ex presidente: “Prima della pandemia, avevamo la politica più inclusiva della mia vita, il tasso di disoccupazione più basso mai registrato per afroamericani, ispanici ed asiatici”. Infine ha rivendicato che Trump ha posto le basi per il successo della campagna vaccinale che Biden sta portando avanti.

Foto Lapresse – Doug Mills/The New York Times via AP, Pool