Spazio, ultima frontiera
“Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima…”.
Iniziavano così le puntate di Star Trek, la fortunata serie tv degli anni Sessanta con il signor Spock (Leonard Nimoy), il capitano Kirk (Williams Shatner), il dottor McCoy (Jackson Deforest Kelly), l’ingegnere Scott e un equipaggio molto affiatato a bordo della mitica astronave Enterprise. Ambientata nel futuro, con la Federazione dei Pianeti Uniti in cui confluivano i popoli di diversi sistemi stellari, la serie faceva sognare gli spettatori narrando dei viaggi nello spazio, senza dimenticare il teletrasporto.
Oggi molti fantasticano dopo il volo nello spazio di Jeff Bezos a bordo della navicella New Shepard della compagnia privata Blue Origin. Il fondatore di Amazon ha compiuto un volo suborbitale, durato in tutto dieci minuti e dieci secondi, in cui le quattro persone a bordo hanno ammirato la Terra dallo spazio. Nulla di straordinario. Pensate, il primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin, il 12 aprile 1961 rimase in orbita 1 ora e 41 minuti. Dopo sessant’anni esaltarsi per dieci minuti pare un controsenso. Ma c’è una novità enorme: è la prima volta che una compagnia privata porta nello spazio cittadini privati. Una nuova frontiera, appunto.
Oltre a Bezos a bordo c’erano tre persone: suo fratello Mark, l’astronauta 82enne Wally Funk e lo studente olandese 18enne . Questi ultimi due sono la persona più anziana e la più giovane ad avere mai volato nello spazio. Funk è una delle 13 donne pilota che nei primi anni ’60 superarono i test degli astronauti della Nasa, ma non era mai riuscita ad andare nello spazio. Il 18enne olandese, invece, è stato il primo cliente pagante per una corsa nello spazio: ha preso il posto all’ultimo momento del misterioso vincitore di un’asta da 28 milioni di dollari, che ha preferito imbarcarsi su un volo successivo. Blue Origin, fondata da Bezos nel 2000, quest’anno ha in programma altri due voli passeggeri.
Ma questo sforzo tecnologico ed economico a cosa serve? È il solito discorso che facciamo sempre. Apparentemente a nulla, in realtà sono enormi i vantaggi che l’essere umano trae dalle scoperte scientifiche legate allo spazio. Moltissime tecnologie studiate appositamente per le missioni finiscono per migliorare le nostre vite. Lo stesso avverrà per il “turismo spaziale”. Ne siamo certi, al di là delle polemiche sugli sprechi di soldi e l’inquinamento per il lancio in orbita dei razzi.
Foto in alto: Lapresse