In Borsa sì, ma solo con l’elmetto in testa. I  gestori di fondi aspettano senza farsi troppe illusioni la stagione delle grandi trimestrali americane e temono che le azioni non trarranno grandi vantaggi dagli ultimi interventi della Federal Reserve e della Bce.

L’avviso al nero di seppia è di Morningstar, dopo il tradizionale sondaggio tra alcune delle principali società che operano sul mercato. Oltre alle attese sui conti societari, considerati troppi ottimistici, non aiutano l’umore neppure Spagna e Grecia, che è di fatto in default. Date queste prmesse,  il 67% degli intervistati prevede un rialzo dei listini, percentuale in linea con il mese scorso. I pessimisti invece sono aumentati dal 5,9 al 9,4%.

L’appetito per il rischio non è di casa neppure a  Wall Street. I money manager prendono le distanze dal listino americano a causa delle incertezze legate al voto di novembre, al cosiddetto fiscal cliff (contemporanea fine degli incentivi dell’era Bush e tagli alla spesa pubblica) e al quadro macro, che rimane contrastante. Gli Stati Uniti, inoltre, sono entrati nella stagione delle trimestrali e per alcuni le attese sono troppo ottimistiche. Per questa ragione, circa il 43% degli intervistati prevede un’oscillazione degli indici attorno agli attuali livelli (erano il 53% a settembre). Un altro 38% si attende un rialzo, guidato dal proseguimento della politica monetaria espansiva da parte della Fed.

 Wall & Street

 

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