Che Mediobanca sia il «salotto buono» della finanza italiana ormai lo sanno anche le pietre. Che trovare uno strapuntino possa risultare «comodo» anche per il piccolo risparmiatore forse non tutti lo sanno. Ce lo dice Nomura che ha confermato il prezzo obiettivo di 5 euro, che agli attuali prezzi di Borsa (4,388 euro) rappresenterebbe un potenziale guadagno del 14% circa.

Agli analisti della banca giapponese è  piaciuto molto l’andamento del primo trimestre 2012-2013, concluso lo scorso 30 settembre. I ricavi dell’attività di corporate & investment banking (inclusa la consulenza nelle grandi operazioni finanziarie che vede la merchant bank guidata da Alberto Nagel quasi sempre in prima fila), del private banking e di CheBanca! sono stati superiori alle aspettative e questo valore non è automaticamente rispecchiato nelle quotazioni di Borsa. Ecco perché scommettere su Mediobanca nel breve termine potrebbe convenire.

Ci sono tuttavia due fattori da tener presenti e che influiscono sul giudizio neutral (non aumentare né diminuire l’esposizione). Il primo è la natura stessa di banca: il mercato non sempre è molto «amico» degli istituti italiani per il rischio-Paese al quale sono esposti (anche se Piazzetta Cuccia è una banca sui generis). Il secondo fattore da considerare sono le partecipazioni strategiche, ovvero le terminazioni di Mediobanca nel cuore della grande finanza (da Generali a Rcs a Telecom), che hanno un peso non indifferente nel bilancio. Ma questa è un’altra storia…

Wall & Street

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