Che il mercato immobiliare italiano stia cadendo a pezzi  è sotto gli occhi di tutti (l’Istat ha di recente calcolato un crollo del 23,6% delle compravendite) e  le banche non riaprono i rubinetti dei finanziamenti nel timore di scontrarsi con altre famiglie e imprese che non riescono a ripagare le rate: nel secondo trimestre 2012 sono picchiata anche i mutui erogati  (-41,2%) .  Che cosa è accaduto dopo?

L’Osservatorio del portale Casa.it ha registrato a novembre un incremento delle richieste di mutui ( +7% rispetto a sei mesi fa),  perché le famiglie impegnate nella ricerca della casa restano numerose, quasi un milione secondo il Censis, e non possono permettersi l’investimento senza indebitarsi.

Quanto alla  tipologia, a novembre l’importo medio richiesto come mutuo si è assestato sui 130.000 euro rispetto ai 127.750 euro di luglio e, generalmente, corrisponde al 50% del valore dell’immobile. L’85% di coloro che fanno richiesta di mutui ha l’obiettivi di comprare la prima casa.  I prestiti per le seconde case si fermano invece al  7%, con importi richiesti tra i 50.000-70.000 euro.

Il 59% del campione è orientato a chiedere un finanziamento a tasso variabile (+6,1% rispetto a sei mesi fa) a seguito dell’avvenuto calo dell’Euribor, il 21% sceglie il tasso fisso, il restante si suddivide tra mutuo tasso variabile con cap e tasso misto. In aumento delle richieste di mutui con due intestatari (+13% rispetto allo scorso trimestre).

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