Cybercrime prevention

L’imprudenza degli utenti, l’astuzia dei delinquenti informatici sono i temi dominanti quando si parla dei pericoli connessi alla Rete, ma ogni tanto varrebbe la pena ricordarsi quali sono la natura e le finalità del più grande network del mondo per scoprire  l’utilizzo improprio che spesso ne facciamo. A guidarci l’esperto di Internet, Alessandro Curioni, esperto di nuove tecnologie e fondatore di Di.Gi. Academy.

 

Alessandro Curioni

«Se un Boeing 747 atterra su un’autostrada si parla di emergenza, se invece compriamo un televisore on-line si tratta di normalità. Per quanto possa sembrare assurdo sono due situazioni più “simili” di quanto si possa pensare. Come l’autostrada non è stata concepita per fare atterrare un aereo, anche se è possibile, allo stesso modo Internet non è stato progettato per fare acquisti: in entrambi i casi si tratta di un uso improprio di uno strumento. Possiamo immaginare che la questione non sia immediatamente chiara perché nessuno ricorda quali sono le origini della Rete e la sua storia. Internet nasce da ARPANET, un network promosso dalla Advanced Research Projects Agency (ARPA), Agenzia del Dipartimento della Difesa Statunitense, nata con l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie per la difesa. Il progetto è quindi militare e ha l’obiettivo di garantire la comunicazione tra alcune istituzioni chiave, non soltanto militari, ma anche civili come le università, che iniziarono rapidamente a contribuire allo sviluppo del network. La premessa sembra essere quella che garantisce la massima sicurezza, ma la storia prese una piega ben diversa, quando le redini dello sviluppo passarono nella mani della comunità scientifica a cui progressivamente il progetto si era aperto attraverso il mondo accademico. A questo punto la nascente Internet prende la forma che gli è consona: un sistema per lo scambio di informazioni tra tutti coloro che vi sono connessi e non a caso i primi strumenti che si diffondono sono la posta elettronica, i newsgroup, i servizi di trasferimento dati. Non a caso nel 1983 ARPA abbandona il progetto per creare una sua rete militare (MILNET) con quei requisiti di sicurezza che ARPANET non garantiva più in quanto rete pubblica ovvero aperta a chiunque».

«La vera sicurezza della Rete doveva essere legata non tanto a delle sue logiche interne, ma piuttosto al fatto che non fosse possibile connettersi ai non autorizzati. Venuto meno questo presupposto e prendendo il sopravvento l’idea di un nuovo mezzo di comunicazione di massa, tutto quanto è stato sviluppato attorno a Internet, per i successivi dieci anni, è stato concepito con l’idea di facilitare al massimo la condivisione delle informazioni. A metà degli anni Novanta, però, qualcuno inizia a pensare che on-line si possono fare molte altre cose come vendere, comprare, fare operazioni bancarie e via dicendo. Peccato che nessuno sembra tenere in considerazione il vero “spirito” di Internet per il quale non ci possono essere segreti, ma soltanto dati e informazioni di tutti, per tutti. Da quel momento è iniziata un’infinita rincorsa per cercare di trasformare un’autostrada in un aeroporto, con un problema in più: i piloti sono convinti che si tratti veramente di una pista di atterraggio».

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