Apple

I dispositivi che adottano iOs 9, il nuovo sistema operativo di Apple per iPhone, iPad, etc., potrebbero essere diventati vulnerabili ad attacchi da remoto, che consentirebbero di acquisire il controllo a distanza dell’oggetto e quindi installare, all’insaputa dell’ignaro proprietario, app non autorizzate o di spionaggio. Nello scorso settembre Zerodium, una start up statunitense, aveva lanciato la sfida agli hacker e agli sviluppatori di tutto il mondo offrendo un milione di dollari a chiunque fosse riuscito a creare un programma che permettesse il jailbreak (cioè la rimozione dei sistemi di sicurezza) dei dispositivi Apple di ultima generazione da remoto, in modo silenzioso e senza particolari interazioni dell’utente, al massimo l’apertura di una pagina web o di un sms. Due mesi dopo, con un tweet, la stessa Zerodium ha annunciato la chiusura della competizione poiché qualcuno aveva intascato la taglia. Secondo molti, l’azienda basata “casualmente” a Washington rivenderebbe la scoperta alle agenzie governative per le proprie attività di spionaggio. Alcuni si domandano se anche Apple sia riuscita a venire a conoscenza della falla di sicurezza e quindi a iniziare a lavorare su dei correttivi. Una minoranza spera che sia un’operazione promozionale di una start-up che vuole lanciarsi sul mercato. Quindi in realtà nessuno avrebbe trovato la vulnerabilità e gli Apple Addicted possono dormire sonni tranquilli.

Alessandro Curioni«Da questo momento,sottolinea Alessandro Curioni, esperto di tecnologie e fondatore di Di.Gi. Academy, esiste la possibilità che centinaia di migliaia di possessori iPhone e iPad stiano guardando con un certo sospetto il gioiello di famiglia». Si sbagliano? «Assolutamente sì perché hanno iniziato a farlo soltanto oggi. Questi dubbi doveva averli fin dal primo giorno in cui hanno avuto tra le mani un dispositivo elettronico connesso a una rete. Come sa bene chiunque abbia familiarità con Internet, esso non è fatto per garantire privacy o riservatezza, ma per essere un luogo pubblico e in quanto tale con la massima accessibilità possibile!».

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