Mettere l’arte al sicuro
La foto che vedete qui sopra raffigura quadri di Mantegna e di Tintoretto trafugati a Verona e recuperati in Ucraina nello scorso maggio. Il patrimonio culturale italiano è talmente vasto che, purtroppo, la sua tutela presenta numerose falle delle quali ladri e trafficanti sanno ben approfittare. L’arte è sottoposta ogni giorno a moltissime minacce nonostante identifichi la nostra cultura nazionale, la memoria collettiva e l’eredità per le generazioni future. La divisione Fine Arts di Aon Benfield Italia, gruppo di intermediazione assicurativa e riassicurativa, ha organizzato a Bergamo un incontro di studio, in collaborazione con l’Accademia Carrara, per individuare una possibile soluzione a queste problematiche.
Innanzitutto, i numeri. Sono stati 450 i furti di beni culturali denunciati nel 2015 (in calo dai 609 del 2014). La quasi totalità delle regioni è interessata da questo fenomeno, con una preponderanza per la Campania (57), la Toscana (53), l’Emilia Romagna (52) e la Lombardia (52). Purtroppo i numeri reali del fenomeno sono decisamente più elevati poiché molti reati non vengono denunciati. In ogni caso si tratta di un dato preoccupante per una nazione tra le più ricche di tesori artistici mondiali e che risulta la più colpita sul mercato nero dell’arte che, a livello globale, vale 9,3 miliardi di euro. Libri, dipinti, sculture e statue sono le opere più ambite e rappresentano circa il 65% del totale dei beni culturali illecitamente sottratti nel nostro Paese. Il business criminale sui beni culturali in Italia ha un giro d’affari stimato di 150 milioni di euro l’anno, terzo per rilevanza e redditività dopo droga e traffico d’armi. Nel 2015 il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha recuperato 34.712 beni trafugati per un valore di oltre 83 milioni di euro.
L’esigenza di valorizzare il patrimonio artistico del Paese e renderlo godibile da tutti, dunque, mal si concilia con la necessità di proteggerlo dai rischi connessi alla sua esposizione e movimentazione. È fondamentale, perciò, che nei musei e in tutti i luoghi d’arte, siano essi pubblici o privati, siano intensificati i controlli e siano attuate azioni incisive di contrasto ai furti e alle distruzioni dei beni culturali, ha specificato Lia Perucchini, dirigente Specialty lines di Aon Benfield Italia. «Aon Benfield ha dedicato al settore Fine Art professionisti specializzati per mettere a disposizione dei propri clienti polizze personalizzate che si adattino alle diverse esigenze e che, in caso di danneggiamento risarciscano i costi di restauro e l’eventuale deprezzamento delle opere o, in caso di perdita, il valore economico assicurato per l’opera d’arte, qualunque sia la causa assicurabile, compresi terremoti, alluvioni, atti di terrorismo, al fine di consentire la massima serenità a chi vuole organizzare mostre, o prestare opere per la realizzazione di mostre, o anche solo ammirare nel salotto di casa le proprie collezioni d’arte. Prevenzione e sicurezza sono temi fondamentali nell’assicurazione e obiettivi primari per chi ama l’arte: la perdita di un’opera artistica lascia un vuoto che nessun risarcimento assicurativo potrà colmare».
«Parlare di sicurezza significa, prima di tutto, parlare di conoscenza, cioè la consapevolezza del nostro immenso patrimonio culturale. Viviamo in un luogo meraviglioso ma che spesso ignoriamo per cui non siamo pronti a difenderlo. Recuperare la coscienza della cultura, la sensibilità per l’arte, i confini del nostro patrimonio è una necessità, un passo indispensabile che deve essere compiuto attraverso l’insegnamento, perché sono valori che non possono essere trasmessi da nessuna autorità preposta. Conoscenza significa anche mappatura puntuale e senza limite delle nostre straordinarie ricchezze, perché il problema della sicurezza riguarda spesso il patrimonio disperso in musei o chiese di periferia», ha sottolineato lo storico dell’arte, Vittorio Sgarbi, ospite d’onore dell’evento.
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