Consolidare nuovi modelli organizzativi attraverso stili di management completamente innovativi. Con il direttore di Cfmt, Nicola Spagnuolo, nella nuova puntata di «Wall & Street Live» abbiamo discusso dei cambiamenti che stanno modificando la formazione manageriale. «Le nostre aziende affrontavano i mercati con forme organizzative tradizionali e consolidate, oggi invece assistiamo a una liquidità nei modelli perché i modelli devono essere liquidi per adattarsi ai cambiamenti», spiega Spagnuolo.

«Le aziende – prosegue – devono sperimentare i propri modelli partendo da quelli storici ma riadattandoli alle proprie esigenze: il modello di leadership non è più orientato esclusivamente al controllo, al profitto, ai key performance indicator ma deve essere più vicino alle persone». Sono modelli a legame debole, evidenzia Spagnuolo, «che saranno inseriti in un ecosistema fatto di tante interazioni con gli stakeholder che saranno sempre contingenti e mai stabili». Ed è per questo motivo che l’azienda deve costruire dei modelli fortemente adattivi. Nel momento in cui la prossimità fisica viene meno bisogna costruire nuovi modelli di engagement dei collaboratori: i manager dovranno ispirarsi a teorie non ancora sedimentate, non ancora costruite. «Solo così si riuscirà a costruire quell’integrazione interna all’azienda che farà sì che le persone si adattino ai cambiamenti», osserva.

La leadership gentile, la leadership sostenibile sono modelli che si stanno affermando sempre più nel management. Però, rimarca il direttore generale Cfmt, «il manager deve preoccuparsi di diffondere il cambiamento all’interno dell’azienda di modo che il cambiamento si istituzionalizzi». Insomma, le competenze del manager devono diventare un patrimonio comune di modo che, ove cambiasse la leadership, il patrimonio di know-how non si disperda.

Alcune caratteristiche fondamentali della leadership femminile come l’empatia oggi risultano fondamentali. «Oggi – evidenzia Spagnuolo – i giovani scelgono il proprio lavoro non solo in funzione della retribuzione ma anche del tempo libero, del clima aziendale o della possibilità di lavorare a distanza. Il leader, perciò, deve cercare di coinvolgere le persone con sistemi nuovi».

Di qui, l’importanza dell’apprendimento e della formazione che cambiano per sempre il nostro modo di rapportarci al mondo. «Se imparo a essere resiliente ed empatico, cambio nel mio modo di rapportarmi col mondo: occorre, pertanto un learning path che guidi il manager a cambiare il suo modo di essere». Ovviamente, conclude, «è fondamentale la scelta di voler imparare qualcosa di nuovo, non si cambia stando sul divano».

Gian Maria De Francesco

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