Che i contestatori (e aggressori) di Matteo Salvini abbiano alle fine giovato alla sua causa è argomento che non pochi hanno usato dopo il brutto blitz in via Erbosa a Bologna. E una volta stabilito che nessuno alla fine si è fatto male (anzi, un giornalista si è rotto un braccio, e gli mandiamo un saluto affettuoso) è vero che i cosiddetti “ragazzi dei collettivi” si sono mostrati per quel che (spesso) sono: violenti, intolleranti, insomma squadristi rossi (anzi comunisti, si può dire) danneggiando, in effetti, soprattutto l’immagine del centrosinistra. Fin qui non fa notizia dunque, quando lo dice anche la vicepresidente di zona 9, Antonella Loconsolo, che si è messa a commentare su Facebook la vicenda dell’aggressione. Dove il commento diventa a dir poco discutibile è quando la esponente del Pd stabilisce che “due ali di folla ad aspettarlo mostrandogli le terga stile Braveheart sarebbe stato un messaggio assai più forte e chiaro”. Certo, il livello della riflessione è quello che è e non meriterebbe neanche troppa attenzione. Più interessante, politicamente, è il suo effetto: la vicepresidente di zona 9 (già politicamente in bilico, dal momento che una mozione di sfiducia a suo carico non è passata per un solo voto ed è stata votata anche da un paio di esponenti del centrosinistra) con questa uscita di dubbio gusto ha trovato una opposizione ferma e decisa non solo nel Carroccio (in particolare in Andrea Pellegrini, secondo il quale la presidente della commissione Educazione ha usato un linguaggio “offensivo per l’istituzione che rappresenta e per i cittadini”) ma anche in un esponente piuttosto in vista dell’Ncd. Il vice coordinatore comunale Federico Illuzzi, infatti, ha annunciato che chiederà le dimissioni della Loconsolo, che alla fine, come capita a chi fa politica senza troppa finezza, ha fatto un regalo ai suoi avversari, fino al punto di mettere d’accordo Lega ed Ncd. In questo momento un’impresa degna di nota. Un vero capolavoro.

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