“La nostra città ha una storica amicizia con Israele. Promuovere la vicinanza a Israele è una missione di tutta Milano”. Non sono parole di rito quelle che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha rivolto alla Associazione milanese Pro Israele. Molto più che un saluto, quello che è arrivato da Palazzo Marino ai filo-israeliani. Un messaggio che assume un particolare rilievo politico, dopo le polemiche dei mesi scorsi, quando il sindaco è stato criticato e addirittura fischiato con l’accusa di essere freddo o addirittura indifferente alla causa dello Stato ebraico, comprensibilmente cara alla Comunità degli ebrei milanesi.

L’associazione  guidata dal presidente Alessandro Litta Modignani, si è riunita nei giorni scorsi, rieleggendo il presidente. E Sala, come l’ambasciatore d’Israele, ha inviato un messaggio. Come lo stesso primo cittadino ha ammesso, non poteva essere solo un saluto, un “buon lavoro” o  un “riconoscimento per la vostra attività” come è stato negli anni passati. “Il 7 ottobre Hamas –  ha riconosciuto Sala – ha compiuto il più grave eccidio di civili nella storia di Israele; dopo quell’orrore è riemerso un evidente antisemitismo che pervade questo momento storico”.

“La nostra città, l’Italia e tutta l’Europa – ha detto Sala – devono fare di più per fermare la crescente ondata d’odio e razzismo che nega al popolo ebraico il diritto ad aver uno Stato, a difendersi e a vivere in pace. Un’aspirazione comune a quella di qualsiasi altro Nazione, contrastata dai terroristi di Hamas. Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza, rifiuta qualsiasi analogia tra un’organizzazione fondata per cancellare Israele e uccidere gli ebrei, e i partigiani che combattevano per riportare libertà e democrazia in Italia”.

“La nostra città – ha aggiunto Sala – ha una storica amicizia con Israele. Milano s’è, parzialmente, riscattata dalla incancellabile colpa di aver contribuito al genocidio nazista grazie al suo appoggio all’Aaliyah di migliaia di ebrei, organizzata nei locali della Sinagoga di va Unione 5 subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Dal 1997 siamo gemellati con Tel Aviv. Come a ogni buon amico possiamo rivolger critiche a Israele, ma respingiamo qualsiasi forma di odio verso un Paese faro di libertà e democrazia in Medio Oriente”.

“Promuovere la vicinanza a Israele è una missione di tutta Milano – ha concluso Sala – e a nome dell’Amministrazione ringrazio il Presidente Litta Modignani e il suo gruppo di lavoro per quest’attività. L’associazione milanese Pro Israele svolge un compito chiave in questo momento storico di ritorno dell’antisemitismo e di assalto degli autoritarismi nazionali alle democrazie. Sono sicuro che dal vostro congresso di oggi, impreziosito dalla testimonianza della giornalista Sharon Nizza, arriveranno idee e progetti in grado di rinsaldare il nostro legame con Israele”.

“Un messaggio degno di grande attenzione” lo definisce Litta Modignani, ringraziando pubblicamente il sindaco di Milano “per il segnale lanciato a tutta la politica cittadina”.

“È giusto sottolineare – nota Litta – che Sala non si è limitato a stigmatizzare il pogrom del 7 ottobre, ma ha condannato l’ondata di odio e razzismo che ne è seguita e che ‘nega al popolo ebraico il diritto ad avere uno Stato, a difendersi e a vivere in pace’. Si tratta di parole chiare, non usuali e niente affatto scontate, anche in considerazione del clima di ostilità verso Israele che serpeggia in una parte della sinistra milanese”. “Anche respingere l’accostamento offensivo fra Hamas e la Resistenza al nazifascismo – aggiunge Litta – e definire Israele ‘farò di libertà e democrazia in Medio Oriente’, dimostra il coraggio e la fermezza di Giuseppe Sala in questa circostanza”.