L’inciampo sovranista, quasi patriottico, di Ferruccio de Bortoli sulle pagine del Corriere è stato sbrigativamente superato. Giovedì sera a Piazza Pulita, conversando con Claudio Borghi, de Bortoli è infatti tornato a farsi garbato amplificatore di istanze forestiere, aliene. Dopo aver paternalisticamente ricordato allo scriteriato leghista il ruolo da egli occupato, a mani giunte in segno di preghiera – «lei è presidente della commissione Bilancio della Camera, lei è il presidente della commissione Bilancio della Camera…» – ha esordito con un attacco rivelatore: «Se io sono…». La consecutio esclude incertezze e inizialmente pensiamo intenda riferirsi a quei giovani invisibili di cui […]