«Aveva toccato il sedere ad una conoscente, un’amica che frequentava con lui un centro di Musica in città. Lei però non ha gradito e lo ha denunciato. Ha ritenuto quel gesto, quella mano posata in modo irrispettoso sul suo sedere, quell’approccio per lei eccessivo una vera violenza tanto fare nome e cognome di quel coetaneo che, a suo dire, era andato oltre. Ieri la Corte d’Appello ha confermato la condanna di primo grado a un anno e due mesi di reclusione», si legge su l’Adige.it, per il sollucchero di Laura, Cristina, Teodolinda e delle tante femministe implacabili, in perenne campagna […]