Gentiloni e il ’68

Il Sessantotto, diceva Costanzo Preve, fu il mito di fondazione di un nuovo capitalismo postmoderno, postborghese e postproletario in cui si ebbe una liberalizzazione dei costumi fatta passare per rivoluzione sociale. Una mitologia progressista che l’industria culturale ha provato a raccontare quale fenomeno di ribellismo emancipativo, ma che ha prodotto, in verità, un paradigma facilmente deducibile dalla contemporanea logica dei consumi. Una sorta di preambolo alla globalizzazione. Il massimo determinismo economicistico legato all’ideologia del soggettivismo anarchico ed alle sue infinite sfumature. Un po’ Epicuro, un po’Rosseau, un po’ Marcuse, un po’ la “spada de foco” di Carlo Verdone. Una lettura […]

  

Pasolini aveva ragione

“Caro Gennariello – scrisse Pasolini ad un allievo immaginario – a causa della scuola diseducatrice sei qui davanti a me come un povero idiota, umiliato, anzi degradato, incapace di capire, chiuso in una morsa di meschinità mentale che, fra l’altro, ti angoscia”.Sono le poche righe da cui è scaturita l’idea di dar vita a questo blog. Parole portatrici di una struggente quanto tragica attualità.“Gennariello” fu il destinatario ipotetico cui Pasolini inviò un “trattatello pedagogico” raccolto in Lettere Luterane. Un giovane di quindici anni, napoletano, borghese, amante del calcio. Il prototipo di studente potenzialmente imbevuto dal conformismo. Lo scrittore e regista […]

  

La sinistra e i professori non si vogliono più bene.

Si erano tanto amati, la sinistra ed i docenti. Incontratisi per la prima volta sulle scale dell’università, si fusero nell’enfasi marxista; quindi la sinistra con tono impositorio disse: “Ora, se vorrete guadagnare la vera libertà, leggerete Marcuse tre volte, sovvertirete il sistema borghese, brucerete jeep, appiccherete roghi, occuperete facoltà e predicherete la fine dei costumi dei padri. Solo così diverrete veramente liberi!” Fu colpo di fulmine. I docenti, che allora erano solo degli studentelli sbarbati, credettero. Era il 1968’. “Ricordi? Sbocciavan le molotov.” Lei seduceva con l’inchiostro. Loro, in fin dei conti, erano solo i figli di quella borghesia da […]

  

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