La contestazione a colpi di insulti alla “Brigata Ebraica” è stata una vergogna del 25 aprile. Nell’anniversario della Liberazione, dietro le insegne della formazione partigiana ebraica si era raccolta in pratica la comunità ebraica milanese, eppure una manciata di militanti dei centri sociali – quel giorno – aspettò letteralmente al varco di piazza San Babila quella sparuta, pacifica delegazione. E inscenò un indecente assalto, che fu solo verbale grazie alla presenza di un cordone di polizia.

Quell’episodio, non inedito, resta come una macchia delle manifestazioni. Eppure il bis è giù pronto. La data è già fissata sul calendario: il 19 settembre. L’ha segnata una fantomatica sigla (“Frontepalestina”) che ha firmato su internet un delirante appello contro la presenza di Israele a Expo, scegliendo per le manifestazioni il giorno della presenza di Abu Mazen, il vecchio leader palestinese erede politico di Arafat.

Il documento è leggibile su facebook in una pagina dedicata alla manifestazione. E ripete tutti i luoghi comuni della sinistra anti-israeliana e anti-ebraica, che pretende di mascherarsi dietro la lotta al “sionismo” inventandosi un sionismo inesistente (dipinto come una sorta di “estremismo ebraico”, quando invece ha nobili origini anche di sinistra). In questo delirio di ideologia, ignoranza e pregiudizio non si risparmia un attacco al candidato a sindaco Lele Fiano, non come esponente del Pd ma in quanto esponente della Comunità ebraica, e non mancano i riferimento alla massoneria e al sistema finanziario capitalista. Praticamente, senza neanche saperlo, i militanti dei cosiddetti centri sociali ripetono formule sinistre che racchiudono il peggio della storia europea del Novecento e rappresentano un perfetto esempio di antisemitismo. Il 19 settembre a Milano sarà un altro spartiacque di civiltà: da una parte la politica, dall’altra il fanatismo intollerante.

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