26Mar 22
L’equazione oscena di Di Battista
Alessandro Di Battista ha avuto l’onore, ieri, di essere citato da Al Jazeera, che con tanto di foto ha riportato compiaciuta un “ragionamento” dell’ex deputato dei 5 Stelle, campione dell’ala movimentista e terzomondista (e chissà cos’altro) dei grillini, adesso in rotta con Luigi Di Maio e il resto del Movimento, divenuto nel frattempo governativo e governista.
Il “Dibba”, solo pochi giorni prima dell’inizio della guerra aveva escluso risolutamente un attacco russo. La previsione è durata poche ore ed è valsa un discreto imbarazzo, non a lui, però, visto che continua imperterrito a elargire previsioni e valutazioni le più disinvolte, per non dire campate in aria.
Nel corso di una delle frequenti e spericolate ospitate televisive, una delle più recenti, si è ovviamente schierato contro l’invio di armi all’esercito ucraino. Ed è lì che ha formulato il ragionamento così graito ad Al Jazeera: “Se mandiamo armi agli ucraini – ha detto in pratica – allora dovremmo inviare armi anche ai palestinesi…”.
Ucraini=palestinesi. Quella del Dibba, ovviamente, è un’equazione sghemba, sbagliata dal punto di vista logico, e lo prova il fatto che l’Occidente, anzi gli americani, da decenni intervengono già in Medio Oriente, esattamente come in Ucraina, e lo fanno nello stesso identico modo: sostenendo una democrazia che è minacciata dal terrorismo delle armi, in quel caso sono le armi di Hamas, come in Europa sono quelle di Putin.
Purtroppo, le armi, ai clan violenti e cleptocratici (islamisti o meno) del mondo palestinese, arrivano già. Le inviano l’Iran e altri attori non proprio raccomandabili, interessati a sostenere il terrorismo contro Israele.
L’equazione giusta insomma, è Ucraina=Israele. E magari ci fosse un “irom dome” anche su Kiev.