Una scomparsa «sfortunata». Così il Consolato dell’Iran ha definito la morte di Mahsa Amini, la giovane che è stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo, e poi condotta in coma nell’ospedale in cui è morta.

La storia di Masha, molti ormai la conoscono. E’ proprio da quel caso, da quella terribile vicenda che sono nate le proteste del popolo iraniano, sfociate in manifestazioni e altre clamorose iniziative. Nonostante i rischi a cui si espongono, le donne iraniane – e anche gli uomini – hanno cominciato a scendere in piazza, bruciando i velo, cantando, tagliandosi i capelli per protesta.

Una mobilitazione storica, eccezionale, che sta facendo tremare il regime.

Gli Usa hanno preso posizione su questo, sostenendo le proteste. E lo stesso hanno fatto altri Paesi. Come risposta al segretario di Stato americano, sul profilo twitter del consolato dell’Iran a Milano è comparso questo messaggio incredibile: «Le lacrime di coccodrillo di Blinken sono pura ipocrisia. La polizia Usa è nota per la brutalità e il suo governo. Il popolo iraniano è in lutto per la sfortunata scomparsa di Mahsa, ma non si trasformerà in cibo per gli avvoltoi».

Una scomparsa “sfortunata”.

Masha è stata uccisa però. E altre, e altri, come lei.

Forse il popolo iraniano non ha avuto fortuna. Ma sta dimostrando coraggio. E amore per la libertà.