La mia banda suona il blob, con il fiato sospeso di Pasticcio
Questa è la storia di un sassofonista che suona con una sola mano. L’altra è rimasta paralizzata dopo un frontale in bicicletta contro un furgone. Il suo nome è Maurizio De Antoniis in Pernaselci in arte Pasticcio. Sentire le sue note che vincono la fatica e la malasorte e fanno musica ti lascia i brividi sulla pelle. Il genio non vuole scuse. Non gli importa se gli strappi la carne, se il braccio è un ramo morto, se il cervello qualche volta non ricorda o si confonde. Non gliene frega niente. Lui va per conto suo. E’ testardo. E’ un dittatore. E’ un demone ossessivo e egoista. E’ un rompiscatole incosciente e un po’ bambino.
Pasticcio suona il sax e una volta anche con tutto quello che trovava intorno. Faceva assoli di dita e monetine. Non li fa più. Le dita sono fragili e le monetine scappano. La sua storia è diventata un blog. Il suo gruppo, The Original Slammer Band, quello dove ancora soffia e suona, ha narrato giorno dopo giorno la morte e la rinascita del suo talento. E’ un diario a più voci, di frammenti, ricordi, immagini, stronzate. Quel blog è un romanzo. L’autore è il cantante e il paroliere della band. Si chiama Edoardo, Edoardo Inglese. Il titolo ha a che fare con il Sax: “Il fiato sospeso”. Pasticcio qui diventa Roma e le sue notti a caccia di concerti, Villa Ada e le strade lunghe e grigie che sfiorano la Prenestina o la Casilina, è chi va via perché si sente troppo vecchio e cerca l’Africa o l’America, chi si inventa una maschera in tv. Pasticcio sono le persone che lo vanno a trovare e lui non ricorda. E’ il sorriso incolpevole di una star che non è mai stata star. Pasticcio è una storia di amicizia nei crocicchi di un futuro incerto. Pasticcio è il mondo sommerso delle cliniche e delle riabilitazioni. E’ la musica senza la mano destra. E’ tutto quello che c’è nel labirinto degli invisibili, quelli che il successo lo hanno solo sfiorato e poi prendono altre strade, senza neppure pentirsi o dannarsi, tanto si vive lo stesso anche se non vai in tv, quasi sempre anche meglio. Pasticcio, eroe di un reality blog che non vuole essere uno show ma solo un romanzo, è l’involontario racconto di una storia vera.