Jeremy era un giovane yuppie di Manhattan.  Quel maledetto «lunedì nero» era l’unico a non dare di matto.  La gente sudava, cravatte slacciate, giacche che volavano, disperazione.  Era il 19 ottobre 1987 e Jeremy non aveva (…) perso un dollaro.  Quando arrivò la sera il Dow Jones aveva perso 500 punti, un crollo del 22,61 per cento.  Tutti i quotidiani, a New York e nel mondo, evocavano panico e paura.  Bastava un numero, una data: 1929.  La Grande Depressione rimbalzava di titolo in titolo.  Jeremy era preoccupato solo di una cosa, forse doveva vendere i suoi capolavori.  Ai suoi clienti […]