Moresco prigioniero del caos
Non è un uomo da disincanto. Antonio Moresco ha la faccia sghemba, come i matti di paese, con il naso lungo e storto, gli occhi come acqua di pozzanghera. È il volto di uno che potrebbe ammazzarti o stupirti. Mantova in passato è stata la sua città. Qui è stato bambino. Conosce le strade dei Gonzaga e in fretta ha capito che sanno di sale. Ora ci cammina quasi come uno straniero, senza salutare nessuno, senza ricordare nessuno. Questa passeggiata di fine autunno è il suo ultimo sprazzo di libertà. Tra qualche giorno si chiuderà in casa per pagare un […]