Era semplicemente invincibile. Non c’erano santi, bestemmie, trucchi, preghiere o maledizioni. Partiva lenta, quasi caracollando, poi scendeva lungo la discesa accelerando in modo costante, seguiva la linea delle curve, sfiorava i bordi di quella pista improvvisata, qualche volta, rara, si ribaltava, ma era solo una perfida speranza castrata, si rimetteva in piedi, ricominciando a correre. No, non era come le altre auto. Non era veloce, ma teneva la strada, sempre, con la metodica strafottenza dei vincenti regolari, inesorabili. Era la Baja Buggy. Anzi, se proprio si vuole essere precisi, era la baiabuggi di Barbera. Nel senso che era unica, come […]