Observatory Mansions è da qualche parte nel cuore dell’Inghilterra e se qualcuno si aspetta di trovare lì la Londra dei ristoranti indiani, l’incrocio di etnie narrato, per esempio, da Zadie Smith, ha sbagliato indirizzo. Qui nessuno sogna Beckham. “Observatory Mansions” di Edward Carey (Bompiani, trad. Sergio Claudio Perroni, pagg. 338, euro 17) forse è solo un non luogo, un enorme cubo di quattro piani in stile neoclassico, un ex osservatorio sguarnito di telescopi, un’antica residenza nobiliare, chiamata un tempo Tearsham Park, dove non ci sono più tintinnare di posate, il passo veloce della servitù, i ricevimenti: ora è solo silenzio. […]