Diventare santisti a Milano

Nella scacchiera della ‘ndrangheta si muovono tanti pezzi: ci sono capi cosca e le pedine, i colletti bianchi e quei pezzi di Stato che si muovono nella zona grigia. Ci sono presunti boss che finiscono in cella per associazione mafiosa anche se non hanno mai rubato neanche un centesimo. E ci sono i boss che contano, quelli che con una pistola in mano sanno cosa fare, come mi spiegò una volta il pentito di mafia Saverio Morabito parlando delle inchieste del 2010 a Milano che secondo lui (e secondo me) non avevano scalfito lo strapotere della ‘ndrangheta: «Ci sono molti […]

  

La mafia è morta, la ‘ndrangheta è viva

Una volta si parlava di mafie, adesso la vera mafia è una sola: la ‘ndrangheta. A dirlo non sono solo le inchieste che ne stanno dimostrando la pervasività da Nord a Sud e l’ingombrante presenza anche nel cuore produttivo del Paese come la Lombardia, ma è lo stesso procuratore antimafia Franco Roberti, che a Catania ha disvelato un segreto che ormai era noto a tutti: «In questo momento la ’ndrangheta é l’organizzazione mafiosa più forte nel nostro Paese. Cosa nostra ha subito colpi durissimi e la camorra campana altrettanto. Mafia e camorra sono in una posizione di debolezza rispetto al […]

  

A colazione con Scajola

Il processo Breakfast che a Reggio Calabria vede alla sbarra l’ex ministro Claudio Scajola non sarà un giudizio “normale”. Il pm antimafia Giuseppe Lombardo è convinto che il politico azzurro sia uno dei terminali della Spectre affaristico-massonica che avrebbe il compito di aiutare i politici in odore di mafia a sfuggire dalla giustizia italiana. La Procura è convinta di avere in mano prove granitiche, i giudici che finora si sono occupati dell’inchiesta e che hanno dato l’ok al processo sono convinti che Scajola sia effettivamente intervenuto per aiutare l’ex collega parlamentare a non tornare in Italia per scontare la pena […]

  

L’acqua santa e i mammasantissima

Parafrasando Fantozzi verrebbe da dire «… e al terzo giorno la Chiesa si incazzò davvero». Sentite cosa dice l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini:«Ciò che la Chiesa rifiuta, con fermezza e categorica determinazione, è il gioco al massacro grave ed irresponsabile, che ha come obiettivo precipuo screditare la Chiesa e gettare ombre sul ministero difficilissimo di tanti nostri bravi parroci». Così, parlando di ‘ndrangheta nella relazione di apertura dei lavori del Convegno pastorale davanti a più di 750 delegati tra sacerdoti, diaconi e religiosi della comunità reggina il prelato ha voluto rispondere all’offensiva mediatico-giudiziaria che ha preso […]

  

Uno scherzetto da far tremare (i) Polsi

Scherza coi fanti, non scherzare con i Santi, mormora già qualcuno. Figurarsi con la Madonna della Montagna, Eh già, perché quello che è successo a Polsi, storicamente il luogo simbolo della ‘ndrangheta (a maggior ragione dopo le intercettazioni ambientali registrate nel cuore dell’Aspromonte che furono decisive per gli arresti che decapitarono le cosche nel 2010) non ha precedenti o quasi. La processione al santuario situato nel comune di San Luca, in provinciadi Reggio Calabria, è saltata causa maltempo. Si farà solo la Messa. Lo aveva detto qualche ora prima il vescovo di Locri Francesco Oliva, e mai come adesso queste […]

  

Quella banca (privata) chiamata ‘ndrangheta

Adesso è ufficiale: gli imprenditori del Nord in bolletta si rivolgono alla ’ndrangheta per avere i soldi che servono a non chiudere. È presto per capire la complessità del fenomeno (non del tutto nuovo, anche se non di queste proporzioni) ma l’ indagine ’Ndrangheta Banking  condotta dai carabinieri del Ros che ha portato a 17 arresti  tra Reggio Calabria e la Lombardia è l’ennesima spia di un magma sotterraneo di malaffare che sta smontando l’economia tradizionale del Nord. Secondo le indagini le più importanti famiglie di ’ndrangheta (il clan Imerti-Condello di Reggio Calabria e quello  Pesce – Bellocco di Rosarno, […]

  

Il diritto alla difesa e quella zona grigia «legale»

Tra qualche ora, come avevo scritto nei giorni scorsi, uscirà la sentenza d’appello sull’ex giudice del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giuseppe Giglio e sull’ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli, condannati in primo grado rispettivamente a 4 anni e 7 mesi e a 8 anni e 4 mesi. L’ex magistrato è accusato di corruzione, rivelazione del  segreto d’ufficio e favoreggiamento aggravato, mentre Morelli di concorso esterno in associazione mafiosa (un reato di cui qualche procura comincia a dubitare) e corruzione. La richiesta di ricusazione dei giudici aveva già fatto slittare l’udienza in programma la scorsa settimana. Il processo […]

  

La vergogna in tv e la tv senza vergogna

«Caro papà, per colpa mia hai dato la tua vita. Per paura e per vergogna, perché tuo figlio è un pentito». Comincia così la lettera di Carmine Venturino, il collaboratore di giustizia in odore di ‘ndrangheta condannato a 25 anni in Appello dopo la sua testimonianza che ha fatto ritrovare i resti del cadavere di Lea Garofalo, la coraggiosa testimone di giustizia calabrese che venne uccisa a Milano il 24 novembre del 2009 e il cui corpo fu bruciato in un magazzino a Monza. Nella missiva, pubblicata dal Quotidiano della Calabria, Venturino si rivolge al padre Giuseppe, morto il 6 […]

  

La bilancia (storta) tra giustizia e ‘ndrangheta

È stata rinviata a martedì 17 giugno l’udienza che avrebbe dovuto tenersi oggi nel processo in appello sulle infiltrazioni del clan della ’ndrangheta Valle-Lampada in Lombardia che vede imputati, insieme ad altre persone, l’ex giudice del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giuseppe Giglio, l’ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli e il presunto boss Giulio Lampada, di cui abbiamo ampiamente parlato qui. La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, infatti, ha respinto la richiesta di ricusazione del collegio giudicante del processo in corso, ma i legali di uno degli imputati hanno avanzato una nuova istanza. Il processo […]

  

La scomoda verità sulle ‘ndrine a Milano

«Questa sentenza non è una vittoria della sola Procura, ma degli interi uffici giudiziari milanesi. Oltre gli inquirenti, anche il tribunale e la corte d’appello hanno dato prova di grandissima professionalità, che ci ha consentito di arrivare a questo storico risultato a meno di quattro anni dagli arresti». Così una raggiante Ilda Boccassini al Corriere della Sera ha «festeggiato» il verdetto della Cassazione sul processo Crimine-Infinito. E ha tirato anche un bel sospiro di sollievo. Perché? Perché non è tutto oro quello che luccica, e la procura antimafia milanese lo sa bene. Dice la Boccassini: «È stato premiato un lavoro […]

  

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