Quando la mafia tratta col “nemico”, da Contrada all’Isis

Si fa un gran parlare da giorni di una presunta trattativa tra mafia, camorra e ‘ndrangheta e l’Isis. Bufale o verità? È vero che l’Isis ha paura di fare un dispetto alle cosche e dunque si tiene lontan dal Sud? È vero che le mafie controllano così capillarmente intere zone del Mezzogiorno da sapere in anticipo eventuali movimenti sospetti? Certo, a sentire il vicepresidente della commissione Antimafia Claudio Fava («in Sicilia è la mafia a tenere lontano l’Isis») l’ipotesi appare plausibile, tanto che il segretario Idv Ignazio Messina chiede spiegazioni: «Messaggio di una gravità assoluta, si rischia di diffondere un […]

  

Le mire leghiste su Platì fanno arrossire il Pd calabrese

C’è anche tanta ‘ndrangheta (e non poteva andare diversamente) nel secondo filone di Mafia Capitale (a proposito: cosa aspettano a sciogliere il Comune di Roma? Mah) che ha portato a 44 arresti. Si parla di Gianni Alemanno, che secondo le indagini si sarebbe rivolto a Salvatore Buzzi, capo della coop «29 Giugno», dominus dell’organizzazione insieme all’ex Nar Massimo Carminati, per avere qualche voto alle Europee del 2014. Si sa che Buzzi avrebbe richiesto a Giovanni Campenì del clan Mancuso di Limbadi qualche voto. Ha ragione l’ex sindaco di Roma a dire che – al netto della richiesta alla ‘ndrangheta fatta […]

  

L’Antimafia si sveglia e se la prende con il Viminale

Mentre l’Antimafia si diverte a scrivere liste di proscrizione tardive (da che pulpito, poi…) la lotta alla ‘ndrangheta si fa sempre più difficile. E i boss se la ridono. Prendete il caso di Giulio Lampada, il presunto boss di ‘ndrangheta condannato a 14 anni per associazione mafiosa. Dico presunto perché, stando a quello che una volta mi disse un pentito, «i veri boss sono quelli che hanno una pistola in mano e la sanno usare». Lampada non è un boss, e lo dimostra il fatto che i suoi legali siano riusciti a ottenere per il loro assistito gli arresti domiciliari. […]

  

Vacche sacre, fratelli coltelli e giudici suicidi

Per la ‘ndrangheta le vacche sono sacre, i fratelli un po’ meno. Facciamo un po’ d’ordine. In Calabria si discute dell’ordinanza con cui il prefetto di Reggio Calabria ha deciso l’abbattimento delle cosiddette «vacche sacre», vale a dire di quei capi di bestiame di proprietà della ’ndrangheta che vagano per le strade e che mettono a rischio l’incolumità di chi viaggia in macchina nei territori preaspromontani e che sono ritenuti «intoccabili» per il timore di ritorsioni. Qualcuno sostiene che questa decisione «sia un ulteriore segnale che lo Stato mette in campo per far sentire la sua presenza in aree storicamente […]

  

Di mamma (e di ‘ndrangheta) ce n’è una sola

Stragi (e servizi segreti), famiglie e faide, grandi opere e appalti, cocaina. In fondo la storia della ‘ndrangheta si regge su questi quattro pilastri. Non è un caso se la Dia di Roma abbia sequestrato beni per circa 6 milioni di euro ad Alfredo Bizzoni, imprenditore romano coinvolto secondo gli inquirenti in compiti di supporto logistico nella preparazione delle stragi mafiose del 1993 e condannato per aver reperito e consegnato armi e munizionamento ad Antonio Scarano, pluripregiudicato romano di origine calabrese, poi divenuto collaboratore di giustizia e condannato a 18 anni come responsabile (in concorso con altre persone) degli attentati […]

  

Giusti suicida per ‘ndrangheta, sì all’inchiesta

La morte per suicidio del giudice Giancarlo Giusti, finito nei guai con due condanne (di cui una non definitiva) per ‘ndrangheta, non poteva restare senza risposte. Ha fatto bene il legale Geppo Femia ad alzare la voce e a reclamare luce piena sul gesto (ampiamente annunciato) dell’ex gip di Palmi : «Nel codice esiste un reato estremamente grave che si presta ad una difficile dimostrazione, l’istigazione al suicidio. Certamente c’è stato un accanimento giudiziario nei confronti di Giusti». Ecco perché la Procura della Repubblica di Catanzaro ha deciso di un’inchiesta sulla morte dell’ex giudice, trovato impiccato nella sua casa di […]

  

La morte di un giudice e la giustizia dei Giusti

Il suicidio del giudice Giancarlo Giusti, condannato (ancora in via non definitiva)  ma ai domiciliari con l’accusa di collusione con la ‘ndrangheta, lascia strascichi pesanti. L’ex gip del tribunale di Palmi trovato impiccato nella sua casa di Montepaone (Catanzaro) era stato coinvolto in due inchieste delle Dda di Milano e Catanzaro su suoi presunti rapporti con alcuni esponenti della ’ndrangheta, di cui sarebbe stato a libro paga. Avrebbe ricevuto 120mila euro per favorire, come giudice Riesame di Reggio Calabria, la scarcerazione di tre elementi di spicco della cosca Bellocco, mentre l’amicizia con un presunto boss calabrese gli avrebbe procurato donne […]

  

La bilancia (storta) tra giustizia e ‘ndrangheta

È stata rinviata a martedì 17 giugno l’udienza che avrebbe dovuto tenersi oggi nel processo in appello sulle infiltrazioni del clan della ’ndrangheta Valle-Lampada in Lombardia che vede imputati, insieme ad altre persone, l’ex giudice del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giuseppe Giglio, l’ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli e il presunto boss Giulio Lampada, di cui abbiamo ampiamente parlato qui. La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, infatti, ha respinto la richiesta di ricusazione del collegio giudicante del processo in corso, ma i legali di uno degli imputati hanno avanzato una nuova istanza. Il processo […]

  

Se l’associazione mafiosa è un azzardo

Di solito, nei processi in cui sono coinvolti personaggi calabresi in odore di ’ndrangheta l’associazione mafiosa non si nega a nessuno. E invece no. Siamo a Bologna, in un filone del processo nato nel 2010 dall’inchiesta Black money condotta dalle Fiamme Gialle del Gico di Bologna sulle slot gestite dalla famiglia di Nicola Femia, manipolate ad arte per frodare il fisco anche grazie alla complicità di alcuni esponenti delle forze dell’ordine che anziché controllare le macchinette sussurravano tutto a Femia, e a dei siti per il gioco d’azzardo che bypassavano i controlli dei Monopoli. Ci furono 29 arresti, 150 indagati, […]

  

Il giudice e Lo giudice

Chi difende lo Stato in Calabria? Le forze dell’ordine, quando non si dimostrano a busta paga dei boss. I politici, quando non vanno in udienza a casa dei capifamiglia a elemosirare voti. E poi ci sono i magistrati… E qui il discorso – per chi ha voglia di farsi qualche domanda – si complicano. Cominciamo da Giancarlo Giusti, l’ex gip di Palmi arrestato dalla Procura di Catanzaro per un presunto«patto scellerato» con la cosca Bellocco di Gioia Tauro. Su Giusti i primi sospetto erano sorti quando nel 2009 furono scarcerati tre esponenti della potente famiglia della Piana: Rocco Bellocco, Rocco […]

  

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