Le mire leghiste su Platì fanno arrossire il Pd calabrese

C’è anche tanta ‘ndrangheta (e non poteva andare diversamente) nel secondo filone di Mafia Capitale (a proposito: cosa aspettano a sciogliere il Comune di Roma? Mah) che ha portato a 44 arresti. Si parla di Gianni Alemanno, che secondo le indagini si sarebbe rivolto a Salvatore Buzzi, capo della coop «29 Giugno», dominus dell’organizzazione insieme all’ex Nar Massimo Carminati, per avere qualche voto alle Europee del 2014. Si sa che Buzzi avrebbe richiesto a Giovanni Campenì del clan Mancuso di Limbadi qualche voto. Ha ragione l’ex sindaco di Roma a dire che – al netto della richiesta alla ‘ndrangheta fatta […]

  

L’Antimafia si sveglia e se la prende con il Viminale

Mentre l’Antimafia si diverte a scrivere liste di proscrizione tardive (da che pulpito, poi…) la lotta alla ‘ndrangheta si fa sempre più difficile. E i boss se la ridono. Prendete il caso di Giulio Lampada, il presunto boss di ‘ndrangheta condannato a 14 anni per associazione mafiosa. Dico presunto perché, stando a quello che una volta mi disse un pentito, «i veri boss sono quelli che hanno una pistola in mano e la sanno usare». Lampada non è un boss, e lo dimostra il fatto che i suoi legali siano riusciti a ottenere per il loro assistito gli arresti domiciliari. […]

  

La bilancia (storta) tra giustizia e ‘ndrangheta

È stata rinviata a martedì 17 giugno l’udienza che avrebbe dovuto tenersi oggi nel processo in appello sulle infiltrazioni del clan della ’ndrangheta Valle-Lampada in Lombardia che vede imputati, insieme ad altre persone, l’ex giudice del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giuseppe Giglio, l’ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli e il presunto boss Giulio Lampada, di cui abbiamo ampiamente parlato qui. La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, infatti, ha respinto la richiesta di ricusazione del collegio giudicante del processo in corso, ma i legali di uno degli imputati hanno avanzato una nuova istanza. Il processo […]

  

Se l’associazione mafiosa è un azzardo

Di solito, nei processi in cui sono coinvolti personaggi calabresi in odore di ’ndrangheta l’associazione mafiosa non si nega a nessuno. E invece no. Siamo a Bologna, in un filone del processo nato nel 2010 dall’inchiesta Black money condotta dalle Fiamme Gialle del Gico di Bologna sulle slot gestite dalla famiglia di Nicola Femia, manipolate ad arte per frodare il fisco anche grazie alla complicità di alcuni esponenti delle forze dell’ordine che anziché controllare le macchinette sussurravano tutto a Femia, e a dei siti per il gioco d’azzardo che bypassavano i controlli dei Monopoli. Ci furono 29 arresti, 150 indagati, […]

  

Il giudice e Lo giudice

Chi difende lo Stato in Calabria? Le forze dell’ordine, quando non si dimostrano a busta paga dei boss. I politici, quando non vanno in udienza a casa dei capifamiglia a elemosirare voti. E poi ci sono i magistrati… E qui il discorso – per chi ha voglia di farsi qualche domanda – si complicano. Cominciamo da Giancarlo Giusti, l’ex gip di Palmi arrestato dalla Procura di Catanzaro per un presunto«patto scellerato» con la cosca Bellocco di Gioia Tauro. Su Giusti i primi sospetto erano sorti quando nel 2009 furono scarcerati tre esponenti della potente famiglia della Piana: Rocco Bellocco, Rocco […]

  

I boss invisibili e la pax mafiosa

Eppur si muove, avrebbe detto qualcuno. A Reggio Calabria c’è un magistrato coraggioso, come tanti altri suoi colleghi per carità, a cui oggi va il mio pensiero: si chiama Giuseppe Lombardo. Al processo Meta, uno dei filoni chiave per capire l’evoluzione della ’ndrangheta a Reggio Calabria (e di conseguenza nel resto del Paese e all’estero), Lombardo ha preso una decisione cruciale: chiedere un nuovo capo d’imputazione per i capi delle cosche di ’ndrangheta alla sbarra. Giuseppe De Stefano, Pasquale Condello, Domenico Condello, Pasquale Libri e Giovanni Tegano, secondo il magistrato, sono «dirigenti, promotori e organizzatori dei rispettivi gruppi criminali di […]

  

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