Omicidi di ‘ndrangheta, falsi mandanti e pallottole di carta

Chi ha ucciso Carmine Novella? C’è un nuovo retroscena che riapre il capitolo chiave dell’inchiesta Infinito. Lo avevo già scritto lo scorso 12 gennaio qui, quando è spuntato l’ennesimo mandante dell’omicidio del boss scissionista che secondo i pm di Milano sarebbe stato ucciso perché voleva separarsi dalla casa madre su ordine della cupola calabrese. Che in realtà non esiste, almeno non nelle dinamiche ipotizzate dagli inquirenti e smentite persino da Nicola Gratteri, una su tutte l’idea di un unico capo come Domenico Oppedisano. Sarà.  «Compare Nunzio è stato licenziato», dicevano intercettati due ‘ndranghetisti qualche giorno prima che lo ammazzassero. E […]

  

Giusti suicida per ‘ndrangheta, sì all’inchiesta

La morte per suicidio del giudice Giancarlo Giusti, finito nei guai con due condanne (di cui una non definitiva) per ‘ndrangheta, non poteva restare senza risposte. Ha fatto bene il legale Geppo Femia ad alzare la voce e a reclamare luce piena sul gesto (ampiamente annunciato) dell’ex gip di Palmi : «Nel codice esiste un reato estremamente grave che si presta ad una difficile dimostrazione, l’istigazione al suicidio. Certamente c’è stato un accanimento giudiziario nei confronti di Giusti». Ecco perché la Procura della Repubblica di Catanzaro ha deciso di un’inchiesta sulla morte dell’ex giudice, trovato impiccato nella sua casa di […]

  

La morte di un giudice e la giustizia dei Giusti

Il suicidio del giudice Giancarlo Giusti, condannato (ancora in via non definitiva)  ma ai domiciliari con l’accusa di collusione con la ‘ndrangheta, lascia strascichi pesanti. L’ex gip del tribunale di Palmi trovato impiccato nella sua casa di Montepaone (Catanzaro) era stato coinvolto in due inchieste delle Dda di Milano e Catanzaro su suoi presunti rapporti con alcuni esponenti della ’ndrangheta, di cui sarebbe stato a libro paga. Avrebbe ricevuto 120mila euro per favorire, come giudice Riesame di Reggio Calabria, la scarcerazione di tre elementi di spicco della cosca Bellocco, mentre l’amicizia con un presunto boss calabrese gli avrebbe procurato donne […]

  

Berlusconi finisce nel triangolo Matacena-Dell’Utri-‘ndrangheta

Silvio Berlusconi verrà a Reggio Calabria come testimone sul processo (che probabilmente sarà unificato) a Claudio Scajola e a Chiara Rizzo, accusati di  aver agevolato la latitanza di Amedeo Matacena jr, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e di averne mascherato il patrimonio per sfuggire al sequestro dei beni tramite intestazioni fittizie e una complicata alchimia contabile. L’ex premier è stato citato davanti al Tribunale per parlare dei «rapporti esistenti tra l’ex armatore e l’ex ministro dell’Interno al tempo in cui il deputato calabrese non fu ricandidato alle Politiche del 2001». Assieme a Berlusconi testimonierà anche Marcello Dell’Utri «per […]

  

Ecco cosa rischia chi scrive di ‘ndrangheta

Per capire la complessità del fenomeno ‘ndrangheta e di come in una ventina d’anni la holding criminale calabrese abbia sostanzialmente “conquistato” il Nord basta mettere in fila quello che è successo nelle ultime settimane. A Reggio l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola è alla sbarra per aver protetto la latitanza dell’ex collega parlamentare Amedeo Matacena, oggi a Dubai, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Cassazione per i suoi rapporti con la cosca Rosmini. In tribunale Scajola ha anche sfiorato la moglie dell’armatore Chiara Rizzo, accusata come Scajola di procurata inosservanza della pena nei confronti del marito – con l’aiuto […]

  

Roma, la coop(pola) e le ‘ndrine

Quando si parla di ‘ndrangheta e di operazioni che smantellano le cosche bisogna fermarsi a riflettere, a leggere bene le carte e a passare al setaccio le parole degli inquirenti. La maxi operazione che ha portato a 31 arresti nella capitale non va archiviata come l’ennesima retata. Perché il gruppo criminale originario di San Luca individuato dopo la morte del boss Vincenzo Femia del 24 gennaio 2013 secondo gli inquirenti non sono aveva rapporti con la coop Edera – già coinvolta nell’indagine su Mafia capitale – ma era anche in grado di trattare alla pari con i più agguerriti cartelli […]

  

Ma chi ha ucciso il boss scissionista?

Leggo dall’Ansa: “È stato scoperto il mandante dell’assassinio di Carmelo Novella, boss della ’ndrangheta lombarda, ai vertici della «locale» di Guardavalle, freddato a colpi di pistola il 14 luglio del 2008 nel bar «Reduci e combattenti» di San Vittore Olona, nel Milanese. I carabinieri del Ros di Milano hanno infatti notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano Andrea Ghinetti a Cosimo Giuseppe Leuzzi, 50 anni, detenuto a Foggia. Leuzzi, capo della locale di Stignano (Reggio Calabria), alleata con le locali di Monasterace e Guardavalle, operanti nella zona dell’Alto Jonio, avrebbe deliberato l’omicidio con Andrea Ruga, […]

  

La bilancia (storta) tra giustizia e ‘ndrangheta

È stata rinviata a martedì 17 giugno l’udienza che avrebbe dovuto tenersi oggi nel processo in appello sulle infiltrazioni del clan della ’ndrangheta Valle-Lampada in Lombardia che vede imputati, insieme ad altre persone, l’ex giudice del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giuseppe Giglio, l’ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli e il presunto boss Giulio Lampada, di cui abbiamo ampiamente parlato qui. La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, infatti, ha respinto la richiesta di ricusazione del collegio giudicante del processo in corso, ma i legali di uno degli imputati hanno avanzato una nuova istanza. Il processo […]

  

La scomoda verità sulle ‘ndrine a Milano

«Questa sentenza non è una vittoria della sola Procura, ma degli interi uffici giudiziari milanesi. Oltre gli inquirenti, anche il tribunale e la corte d’appello hanno dato prova di grandissima professionalità, che ci ha consentito di arrivare a questo storico risultato a meno di quattro anni dagli arresti». Così una raggiante Ilda Boccassini al Corriere della Sera ha «festeggiato» il verdetto della Cassazione sul processo Crimine-Infinito. E ha tirato anche un bel sospiro di sollievo. Perché? Perché non è tutto oro quello che luccica, e la procura antimafia milanese lo sa bene. Dice la Boccassini: «È stato premiato un lavoro […]

  

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