Miss Italia e il Porno: cronaca di una finale
La recente scoparsa di Tiziana Cantone vittima di un’esposizione mediatica controversa e di una pressione psicologica per lei insostenibile, scoperchia un tema “bollente” nel consumo da parte degli italiani di materiale pornografico tramite la Rete. Il portale PornHub, editore tra gli altri di Youporn, offre un servizio di statistiche molto interessanti e curate sul fenomeno a livello mondiale e territoriale e in alcune occasioni effettua degli approfondimenti in occasione di eventi che possono influenzare la fruizione “media” dei vari siti “vietati ai minori” (anacronistica etichetta che riporto per far ulteriormente riflettere i lettori…).
La recente finale di Miss Italia, che si è svolta il 10 settembre 2016 a Jesolo, è stata passata ai raggi X per quanto riguarda il consumo di video pornografici. Ebbene, la figura parla chiaramente: parte degli italiani ha dedicato più attenzione alla finale (evidenziata nella figura) mentre, rispetto al dato del giorno medio, appena terminata la diretta ha indirizzato la propria attenzione verso i video hot. Plausibile, ma non scontato. Come pure il fatto che, sempre secondo i dati di PornHub, le ricerche di video pornografici tramite le chiavi di ricerca “Miss Italia” e “Miss Italy” abbiano registrato un’impennata sino a giungere ad un +540% nella giornata di sabato.
La conclusione che se ne trae è che la curiosità di trovare (o sperare di trovare) immagini di persone note, presenti nell’agenda mediatica o quantomeno celebri per un qualche motivo (vedi il caso e il suicidio di Tiziana Cantone) è una calamita morbosa che attira e attirerà sempre audience. Anche dopo tanto tempo la Rete non perdona (vero Belen Rodriguez? Se ci si mettono pure i pirati …) e un filmato riappare e riappare senza freni e censure che tengano. Che sia di monito a tutti coloro che volontariamente o meno distribuiscono immagini o video che un giorno non vorrebbero fossero pubblici. La Rete impiglia tutto e la conserva.
E una cosa che la povera Tiziana Cantone forse ignorava è che pure l’invio tramite Whatsapp concede i diritti di utilizzarlo alla piattaforma. Ma per fortuna il gruppo di Facebook pare far “buon uso” di contenuti del genere e per il momento si limita “soltanto” a conservarli nei loro archivi….