Questa volta ci immergiamo in una questione sordida, a tratti vomitevole, che va a ledere i diritti dei più deboli. L’ultimo episodio ci conduce ad Acerno, comune in provincia di Salerno, dove 17 operatori di una casa di riposo per anziani, a cui va aggiunto il direttore, hanno ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare interdittiva che gli vieta di proseguire la propria attività socio-assistenziale. Perché? Maltrattavano con pugni, schiaffi, calci, insulti ed umiliazioni gli ospiti della struttura. Nell’Hotel Stella della società Villa Igea srl si commettevano le peggiori nefandezze contro minorati psichici e quelli che potrebbero essere i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri bisnonni. L’operazione ha preso il nome di “Bad House”, cattiva casa, e attraverso l’acquisizioni delle immagini, registrate da telecamere nascoste, da parte degli inquirenti per gli operatori sono scattate le manette. Ma cosa facevano nello specifico? Dal direttore agli addetti era un via vai di percosse nei confronti dei degenti. Gli ospiti del centro venivano costretti per ore a rimanere bloccati su sedie e poltrone, senza avere la possibilità di bere e mangiare, ma sopratutto senza poter comunicare con i propri parenti. Vi rendente conto? Inoltre non gli era permesso usare i servizi igenici “secondo le proprie necessità, inducendoli in alcuni casi a urinarsi addosso”, questo riporta il sito di SkyTg24.
Solo a pensarci monta la rabbia, la mani tremano, immaginare persone non autosufficienti trattate in questo modo lascia pietrificati. Com’è possibile gestire in questa maniera i propri padri, quelli che hanno cercato di dare un futuro all’Italia. Com’è possibile agire in questo modo verso persone indifese solo per un tornaconto monetario. Com’è possibile che queste persone scelgano, scientemente, di fare questo lavoro, di cooperare a stretto contatto con le figure più deboli della società. Accudire gli invalidi, i bambini e gli anziani deve essere una mansione di innata passione, come il medico, il prete e l’insegnante, non è pensabile che il primo che capiti svolga questo tipo d’impiego. Intano i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno interdetto dall’attività socio-assistenziale, come detto, 18 persone. Il provvedimento durerà per 12 mesi, ma in questa istanza il Tribunale deve ancora esaminare il ricorso, il pugno di ferro sarà il minimo contro criminali di questo calibro. Uomini e donne che non valgono nulla e meritano di restare al fresco in cella per un lungo soggiorno. Ma non è finita qui. Il Nas di Salerno ha provveduto ad effettuare una specifica ispezione che ha interessato tutti i locali della casa di riposo, per verificare le condizioni igenico-sanitarie della struttura.
Il dato agghiacciante è il continuo susseguirsi di episodi del genere. Ogni mese una nuova bega, ogni mese l’imbarazzo trova un nuovo limite. Facciamo un percorso a ritroso, arrivando all’inizio dell’anno, andando a ripercorre gli episodi più gravi. A maggio, in quel di Nuoro, per sei persone sono scattate le manette perché ritenuti responsabili di abusi nei confronti degli ospiti della casa di riposo ‘L’accoglienza’. Accoglienza, la strabiliante ironia della sorte. I filmati gelano il sangue, invalidi spintonati, presi a pedate, spesso legati e rinchiusi nelle proprie stanze. Qui la follia, venivano somministrati, ai pazienti, dosi triplicate, se non di più, di medicinali al fine di ottenere un maggior effetto sedativo sul paziente. Ad aprile nel milanese un operatore sanitario è stato arrestato per le violenze perorare nei confronti di malati psichiatrici, ospitati presso una struttura di cura. In questo caso le indagini erano scattate, addirittura, nel 2014. Anche qui le immagini parlano da sole e fanno male. A febbraio, invece, 10 persone sono finite in carcere per maltrattamenti nei confronti di pazienti disabili ospitati presso il Centro di Riabilitazione neuropsichiatrico di Grottaferrata. I Nas di Roma e Frascati hanno assistito alle percosse subite da parte di 16 ragazzi affetti da patologie neuro-psichiatriche e motorie. Tra i quali cinque quattordicenni ed otto bambini. L’infamia di questi operatori non ha confini e non conosce pudore.
Navigando in rete, sempre sul sito di Sky, ho trovato le parole del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, all’indomani dell’ultima operazione di polizia da me citata. L’esponente del Nuovo Centrodestra ha asserito: “Ogni volta che una vicenda come questa viene portata alla luce proviamo sentimenti di forte rabbia e indignazione. Per questo ribadisco che è di fondamentale importanza l’approvazione del ddl che porta il mio nome, da due anni fermo in Senato. In esso è contenuta l’aggravante per chi commette reati all’interno delle strutture socio sanitarie. Aumentare di un terzo la pena per gli autori di gesti così ripugnanti credo sia il giusto segnale che dobbiamo dare in difesa dei nostri concittadini più fragili”. Parole, anche condivisibili, ma che restano pur sempre parole. Dobbiamo calare la mannaia contro questi criminali, che ogni giorno, anche mentre leggete queste righe, umiliano e mettono in ginocchio la dignità dei bisognosi.
Non possiamo più tollerare scene del genere, per non parlare di quello che succede negli asili, troviamo in giro per lo stivale infermieri, operatori, educatori, dirigenti e medici che devono essere fermati immediatamente. Ancora una volta rivendico la certezza della pena. Ma quali arresti domiciliari, serve detenzione e carcere per questi animali. Devono essere installate telecamere in ogni stanza delle strutture di ricovero, sia pubbliche che private, con videoregistrazioni a cui i parenti dei degenti posso accedere in maniera autonoma, alla faccia della privacy. La privacy troppe volte viene usata come scusa per coprire nefandezze, dobbiamo passarci sopra per mettere la parola fine una volta per tutte a questo scempio. Solo persone di merda posso commettere abusi del genere e dunque devono marcire in gattabuia. Una volta usciti di prigione gli deve essere negata la possibilità di entrare in contatto con bambini, anziani ed invalidi. Chi non rispetta le fragilità altrui va schiacciato e messo all’indice. www.ilgiornale.it
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