Affondo molto duro del New York Times su Obama. “Un comandante in capo o un presidente spettatore?”, si chiede provocatoriamente il quotidiano in un articolo in cui affronta due temi per cui Obama è al centro delle critiche, nazionali e internazionali: la riforma sanitaria e lo spionaggio ai danni dei capi di Stato alleati. In entrambi i casi, ricorda il Times, la giustificazione del presidente è stata grosso modo la stessa: “Non lo sapevo”.

Non era stato informato, ha spiegato il dipartimento della Salute facendo riferimento ai problemi del sito internet dove acquistare le polizze assicurative, emersi già prima del debutto online (il primo ottobre). E non era stato informato, secondo la National Security Agency, che il telefono del cancelliere tedesco, Angela Merkel, fosse stato messo sotto controllo. Dal punto di vista pratico – ammette il Nyt – nessun presidente può essere a conoscenza di tutto ciò che fa il governo. Ci mancherebbe. Ma dal punto di vista politico – puntualizza il quotidiano – si pone la legittima domanda su quanto il presidente abbia sotto controllo la situazione. Parafrasando la famosa massima: se lo sapeva è grave, se non lo sapeva è ancor più grave.

I repubblicani accusano Obama di essere un presidente-spettatore: “Mi sembra che a ogni brutta notizia, la scusa sia sempre che il presidente non sapeva” ha detto il deputato Adam Kinzinger. “Ma c’è un punto in cui la scusa del non lo sapevo finisce: vogliamo avere la sensazione che il presidente alla fine si prenda le responsabilità. Gli americani vogliono sapere se hanno un presidente che ha il controllo ed è in carica” ha aggiunto.

Intanto, in Germania, proseguono le indiscrezioni sullo scandalo Datagate: i servizi americani, scrive il settimanale Stern, avrebbero messo su nel corso degli ultimi decenni in Germania una fitta rete di spionaggio di servizi segreti e unità militari nella quale avrebbero avuto un ruolo centrale anche società private. Oltre 90 società private americane sarebbero state ultimamente attive in Germania con compiti di spionaggio. Tali società lavorerebbero per conto di agenzie di intelligence come la Nsa o la Cia ma anche di unità militari Usa. Per lo più forniscono servizi di supporto, manutenzione di computer o controllo alla sicurezza degli edifici. Una trentina sarebbero coinvolte direttamente in attività di spionaggio

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