Donald Trump Crisi risolta, almeno fino al 15 febbraio. Il presidente Donald Trump ha firmato un provvedimento che pone fine allo shutdown, ma non prevede soldi per la costruzione del Muro al confine con il Messico. I democratici hanno cantato vittoria. Trump ha replicato (ovviamente su Twitter): “Vorrei che le persone leggessero o ascoltassero le mie parole sul Muro. Io non ho in alcun modo ceduto”. Rivendica di averlo fatto per difendere “i milioni di persone colpiti in modo molto duro dallo shutdown”.  Al tempo stesso preannuncia che se la situazione non si dovesse risolvere a febbraio adotterà tutte le misure necessarie, come la dichiarazioni dello stato di emergenza, che gli permetteranno di ottenere i fondi per il Muro, superando il blocco del Congresso. Se non si arriverà a un accordo Trump potrebbe forzare la mano dichiarando l’emergenza nazionale per sbloccare i fondi.

Il blocco parziale dell’attività federale (shutdown) è andato avanti 35 giorni, durante i quali circa 800mila dipendenti pubblici sono rimasti senza stipendio. Trump aveva chiesto 5,7 miliardi di dollari per il Muro per firmare la legge di bilancio del governo. Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera, è stata inflessibile, negando al presidente la possibilità di tenere il discorso sullo Stato dell’Unione in Aula, finché non verrà superato lo shutdown.

Donald Trump Ma ora, con la sospensione della crisi, ci sarà l’atteso discorso del presidente? Per ora una data ancora non c’è. “Quello che ho detto al presidente – ha spiegato la speaker – è che con la riapertura del governo avremmo concordato una data. Sono ansiosa di farlo e di dare il benvenuto al presidente quando avremo concordato una data”. Pelosi ha usato parole sferzanti verso il presidente: “È triste che ci sia voluto tanto tempo per arrivare a questa ovvia soluzione”. Il disaccordo sulle politiche “non dovrebbe mai rappresentare una ragione per ’chiuderè il governo”, ha chiosato la leader della Camera.

I rapporti tra Pelosi e Trump da settimane sono molto tesi. Il 3 gennaio la speaker della Camera ha invitato il presidente a pronunciare il discorso sullo stato dell’Unione il 29 gennaio. Il 16 gennaio però gli ha inviato una lettera suggerendo un posticipo fino a dopo la fine dello shutdown. Trump ha reagito impedendole di utilizzare un aereo militare per andare in missione in Afghanistan. Poi però ha riconosciuto la “prerogativa” della Pelosi di non autorizzare il suo discorso.

 

Aggiornamento

La speaker della Camera ha invitato il presidente a tenere il discorso annuale sullo stato dell’Unione davanti al Congresso in seduta congiunta per il prossimo 5 febbraio. Trump ha accettato l’invito.

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