L’ultima mossa di Trump. E Twitter fa sapere che…
Com’è noto Donald Trump non ha riconosciuto la vittoria di Joe Biden. Il presidente sostiene che vi siano stati brogli e, proprio per questo, pretende sia fatta chiarezza, specie negli “stati chiave”. Ha dato mandato ai suoi legali di presentare ricorsi per contestare la regolarità del voto, paventando il ricorso alla Corte Suprema. Che però, va da sé, non può essere che l’ultimo gradino della controversia legale. Sino ad ora questi sforzi non hanno prodotto alcun risultato concreto, se non quello di ritardare il processo di “transizione”. Ma potrebbe esserci una novità, l’ultima carta che ha in mano Trump. Portare avanti il più possibile lo scontro e le contestazioni a livello giudiziario, facendo di tutto affinché in alcuni stati, a partire dal Michigan, la scelta dei Grandi elettori venga fatta dai parlamentari dello stato, senza tener conto del voto espresso dagli elettori lo scorso 3 novembre. Questa ipotesi, da qualcuno considerata fantapolitica, in realtà fu ipotizzata (come possibile scenario) a settembre dalla rivista The Atlantic.
Trump ha convocato alla Casa Bianca una delegazione della leadership repubblicana del Michigan, ma dopo l’incontro col presidente il leader della maggioranza in Senato del Michigan, Mike Shirkey, e lo speaker della Camera Lee Chatfield hanno messo le mani avanti: “Rispetteremo la legge e seguiremo il normale processo elettorale nel Michigan, proprio come abbiamo fatto durante le elezioni. Il processo di certificazione dei risultati dovrebbe essere un processo privo di minacce e intimidazioni. Le accuse di comportamento fraudolento dovrebbero essere prese sul serio, indagate a fondo e, se provate, perseguite nella misura massima consentita dalla legge. E i candidati che ottengono il maggior numero di voti vincono le elezioni e i voti elettorali del Michigan. Queste sono semplici verità che dovrebbero fornire fiducia nelle nostre elezioni”. In altre parole, sottolineano i due esponenti, se non emergeranno prove che provino il contrario a vincere è stato Biden.
Ma non c’è solo il Michigan al centro dei pensieri della Casa Bianca. “Grandi informazioni sulle frodi elettorali in Georgia arriveranno presto”, scrive Trump su Twitter. “Rimanete sintonizzati!”. Poco prima il segretario di Stato della Georgia aveva certificato la vittoria di Biden dopo il riconteggio a mano delle schede.
Intanto due avvocati del presidente, Rudolph Giuliani e Sidney Powell, nel corso di una conferenza stampa hanno spiegato che Biden ha vinto grazie a un clamoroso trucco, un piano segreto realizzato grazie a un software sul sistema di conteggio delle schede Dominion, che avrebbe modificato i voti attribuiti a Trump spostandoli sul candidato democratico. Il trucchetto informatico, che avrebbe spostato milioni di voti, sarebbe stato voluto anni fa dall’ex presidente venezuelano Hugo Chavez per vincere le elezioni a mani basse. La colossale truffa elettorale sarebbe stata portata avanti d’accordo con la Fondazione Clinton e il miliardario filantropo George Soros. L’accusa, gravissima, da giorni gira sui canali d’informazione più vicini a Trump. Ne ha parlato anche Fox News, sottolineando però che non vi sia alcuna prova a riguardo. Questa presa di distanza rientra nel riposizionamento della tv di Murdoch, sempre più distante da Trump.
Alcuni articoli per approfondire il discorso su “Dominion”:
– https://www.washingtonpost.com/politics/2020/11/20/dominion-voting-trump-faq/
– https://www.reuters.com/article/uk-factcheck-dominion-software-trump-law-idUSKBN27S2Z9
Il 20 gennaio Twitter darà l’account Potus a Biden
Twitter ha reso noto che consegnerà il controllo dell’account POTUS alla nuova amministrazione Biden il giorno dell’insediamento, il 20 gennaio. POTUS è l’account ufficiale del Presidente degli Stati Uniti ed è separato dall’account realDonaldTrump che Trump utilizza per twittare. Lo stesso avverrà per circa una dozzina di account della Casa Bianca, inclusi gli account FLOTUS, della first lady e PressSec. Lo ha riferito a Cnn Business Nick Pacilio, portavoce di Twitter.
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