La caduta di Cuomo
Il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, in un anno è passato dalle stelle alle stalle. Se dodici mesi fa molti lo vedevano come il possibile “salvatore” dei democratici, l’unico in grado di tenere in piedi il partito dell’asinello, oggi le accuse nei suoi confronti si moltiplicano, e non solo dai repubblicani. A metterlo nei guai i dati nascosti sui reali decessi per Covid nella case di riposo (davvero una brutta storia), a cui si aggiungono alcune accuse di molestie sessuali (si tratterebbe solo di frasi) che gli hanno mosso due sue ex collaboratrici, Charlotte Bennett e Lindsey Boylan.
Cuomo afferma che alcuni comportamenti con le donne che lo accusano sono stati “interpretati erroneamente” come avance “indesiderate” e si dice disposto a collaborare con un’indagine sulle molestie sessuali condotta dalla procuratrice generale dello Stato. Poi assicura di non aver mai toccato in modo inappropriato nessuno, ma riconosce di aver preso in giro le persone e di aver fatto battute sulle loro vite personali per cercare di essere spiritoso. “Ora capisco che le mie interazioni potrebbero essere state insensibili o troppo personali – ammette – e che alcuni dei miei commenti, data la mia posizione, hanno fatto sentire gli altri in modi che non avrei mai voluto. Riconosco che alcune delle cose che ho detto sono state interpretate erroneamente” e “mi dispiace davvero per questo”.
Forte imbarazzo in casa dem. Silenzio da Kamala Harris a Nancy Pelosi, le due donne più in vista del partito democratico. Silenzio anche da Hillary Clinton e dalla senatrice Elizabeth Warren. Ha parlato invece il sindaco di New York, Bill de Blasio, chiedendo un’indagine sulle accuse nei confronti del governatore. E lo stesso fa la deputata Alexandria Ocasio Cortez, altri sette parlamentari nazionali e alcuni senatori dello stato di New York, tra cui Alessandra Biaggi, presidente della Commissione Etica e Governance: “Sei un mostro, te ne devi andare, subito”.
Sessantatre anni, figlio dell’ex governatore Mario Cuomo (morto nel 2015), Andrew Cuomo aveva sposato la settima figlia di Bob Kennedy, Kerry, da cui ha avuto tre figlie. I due hanno divorziato nel 2005. Laureato in legge, ha alternato il lavoro di avvocato a quello di pubblico ministero. Ha collaborato con il padre, tra gli anni Ottanta e Novanta, occupandosi di senza tetto e politiche abitative. Dal 1997 al 2001 ha ricoperto l’incarico di segretario della Casa e allo Sviluppo Urbano nell’esecutivo di Bill Clinton. Procuratore generale di New York dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2010, dal 1° gennaio 2011 è governatore dello stato di New York.
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