L’attacco all’Occidente: 11 Settembre venti anni dopo
Venti anni dopo l’11 Settembre viene da chiedersi: cosa è cambiato? I talebani sono tornati al potere in Afghanistan, gli Stati Uniti si sono ritirati dopo una guerra lunga e costosa che non ha lasciato niente di buono dietro di sé. Il mondo sicuramente non è più sicuro. Ma, per un attimo, tralasciamo tutto quello che è capitato in questi venti anni e torniamo, con la mente, a quel maledetto martedì che cambiò la storia del mondo, causando morte e distruzione.
Nell’arco di poche ore quattro aerei vengono dirottati e usati come armi per colpire gli Stati Uniti, schiantandosi contro altrettanti obiettivi scelti con accurata meticolosità: le Torri Gemelle del World Trade Center, a New York, simbolo del potere economico; il Pentagono, a Washington, simbolo del potere militare, e Capitol Hill, sede del Congresso Usa, sempre a Washington. Solo l’ultimo bersaglio non verrà centrato. L’attacco agli Stati Uniti è frontale, terribile.
Quell’attacco, così spietato e terribile, viene rivendicato da al Qaeda, la rete terroristica islamica, di matrice sunnita, fondata da Osama bin Laden, un saudita figlio di un ricco costruttore. Il motivo dell’attacco? Punire gli Stati Uniti per le loro guerre contro i musulmani e il suo sostegno a Israele. Ferita al cuore l’America reagirà con forza, sostenuto da tutto l’Occidente, dichiarando una guerra senza quartiere contro i talebani, che ospitavano Bin Laden, e la rete di al Qaeda. Lo sceicco del terrore verrà eliminato, fisicamente, dieci anni dopo, scovato in un nascondiglio in Pakistan.
Gli Usa e le forze Nato rimangono impantanati in un contesto difficilissimo, con molteplici compiti da portare avanti: ricostruire la nazione (l’Iraq e l’Afghanistan), garantire la sicurezza e assicurare lo sviluppo delle infrastrutture necessarie. Lo sforzo è enorme e la necessità di appoggiarsi sulle classi dirigenti locali, corrotte e inadeguate, causa danni irreparabili: queste si dileguano in modo imbarazzante, come dimostrato dalla riconquista dei talebani avvenuta praticamente senza colpo ferire, nonostante l’esercito afghano formato e pagato, regolarmente, dagli occidentali.
Due guerre (prima in Afghanistan, poi in Iraq), un numero di vittime altissimo, due paesi finiti in una situazione peggiore rispetto a venti anni fa. Le domande che possiamo porci sugli errori fatti dall’Occidente sono tante. Sicuramente non furono gli americani a scatenare la guerra per primi. La subirono, con i terribili attentati dell’11 Settembre.
La storia va avanti. Potrebbero esserci nuove guerre, oppure no. Non è da escludere che la Cina (grande sponsor dei nuovi talebani), interessata ad allargare la propria area di influenza, sappia muoversi assicurando i necessari finanziamenti al regime talebano, in cambio di una “calma apparente”. In primo luogo per non avere fastidi al proprio interno. L’Occidente si arrangi pure, se è in grado…