La notizia interessante che arriva da Des Moines (Iowa) non è solo che Donald Trump ha stravinto i caucus repubblicani, con oltre il 50% dei consensi, ma che i suoi sfidanti sono lontanissimi. Ron DeSantis è riuscito a tenere il secondo posto, con il 21,2%, Nikki Haley è terza con con il 19,1%. Vivek Ramaswamy, quarto con il il 7,7%, si è già ritirato. Dunque corsa già finita? No, bisogna aspettare ancora, a partire dal New Hampshire, per capire se Haley riuscirà a scalzare DeSantis dalla seconda piazza. In tal caso la battaglia potrebbe anche riaprirsi, anche se il distacco tra l’ex presidente e i suoi sfidanti pare abissale. Ma considerare tutto finito, dopo appena un “giro di giostra”, peraltro anomalo trattandosi di un caucus – con meccanismi del tutto particolari – sarebbe fuorviante. Anche il grande freddo ha giocato la sua parte: hanno partecipato ai caucus 110mila cittadini sui 750mila elettori repubblicani registrati, in uno Stato che ha 3,2 milioni di abitanti (nel 2016 erano quasi 187mila) e il distacco tra DeSantis e Haley è stato di appena duemila voti. Mai si era registrato un distacco tra il vincitore e il secondo superiore a 13 punti.

DeSantis, che pure aveva investito tantissimo in Iowa, esulta perché la sua candidatura non è morta (può ancora sperare). Ma il suo risultato è ben al di sotto delle aspettative, per un semplice motivo: ha fatto una campagna elettorale palmo a palmo, visitando tutte le 99 contee, investendo molte risorse e tempo. Il risultato ottenuto, però, è assai misero. Troppa la distanza da Trump, anche se ha conservato il secondo posto che lo tiene ancora in vita (il terzo posto gli sarebbe stato fatale).

Haley, che ambiva a soffiare al governatore della Florida il secondo posto, dovrà fare necessariamente meglio in New Hampshire, puntando poi tutte le proprie carte sul South Carolina, lo stato che ha governato dal 2011 al 2017. Trump ora può godersi la scena mangiando popcorn.

A onor del vero c’è un altro dato che fa pensare che la sfida per Haley e DeSantis sia quasi impossibile. È questo: in Iowa Trump ha vinto in 98 contee su 99 contee, anche dove non era favorito, dove la popolazione è più giovane e ci sono molti giovani e studenti. L’unica contea che non ha scelto Trump è stata quella di Iowa City, che ha preferito Haley.

Si deve registrare anche una singolare anomalia: mentre molti cittadini erano ancora in attesa di esprimere la propria preferenza, dopo appena mezz’ora dall’inizio ufficiale dei caucus, l’agenzia Associated Press, ripresa poi da vari network tv, alle 19.31 (31 minuti dopo l’inizio delle operazioni di voto) ha proclamato la vittoria di Trump. Situazione assurda e imbarazzante, con le operazioni di voto ancora in corso. Qualcuno ha protestato, ma il distacco così ampio tra gli sfidanti ha spento ogni coda polemica.

La fotografia dei repubblicani dell’Iowa

Al di là dei risultati dei caucus nell’Iowa è interessante leggere cosa dice un sondaggio di Cbs News: la metà dei partecipanti repubblicani ai caucus si considera parte del movimento “Make America Great Again” (Maga). Trump, che è andato bene sia tra i giovani che tra gli anziani, ha conquistato gli elettori evangelici e conservatori di estrema destra, che nel 2016 aveva faticato a conquistare. La grande maggioranza di chi ha partecipato al caucus ritiene che Trump fosse il vero vincitore delle elezioni presidenziali del 2020, un numero che sale fino al 90% tra i sostenitori di Trump. Da queste premesse è difficile scalfire il primato dell’ex presidente.

Foto: Associated Press/LaPresse APR

 

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