La Guerra civile nelle primarie Usa
Sorprende (ma non troppo) che nella campagna elettorale per le primarie Usa si parli della Guerra civile americana. I lettori ricorderanno che, lo scorso dicembre, Nikki Haley aveva incespicato sul tema durante un incontro pubblico nel New Hampshire. Alla domanda di un elettore su quali fossero state, a suo avviso, le ragioni del conflitto, l’ex governatrice della South Carolina aveva risposto in modo evasivo, parlando del ruolo del governo (video).
“Cosa pensa abbia scatenato la Guerra civile?”, era stata la domanda. Questa la risposta: “Non sei venuto qui con una domanda facile. La Guerra civile è scoppiata per come il governo gestiva il potere, la libertà delle persone e cosa queste potevano fare”. Poi, rivolgendosi al cittadino che l’aveva interpellata, gli aveva chiesto come avrebbe risposto lui. Ma si era vista stampare in faccia una risposta fulminante: “Non sono io che corro per la presidenza”. Colta in fallo Haley aveva spiegato meglio il proprio punto di vista, sottolineando che il “governo deve rispettare e favorire la libertà di religione, di espressione, quella economica, senza immischiarsi nella vita delle persone”.
“Nel 2023 mi sorprende che non si menzioni la schiavitù”, aveva detto il cittadino. Haley, sorpresa, aveva ribattuto: “Cosa vuole che dica sulla schiavitù?”. Nel giro di poco tempo quel botta e risposta era finito su tutti i social, aprendo il fianco alle (scontate) polemiche. Il giorno seguente Haley si era affrettata a precisare: “Ovviamente la Guerra civile è legata alla schiavitù. Lo sappiamo e questa è la parte facile di tutta la vicenda”. Ribadendo che la cosa fondamentale era (ed è) che “non possiamo che qualcuno mai tolga le libertà alle persone”, come avvenuto, ad esempio, proprio con la schiavitù. A sostegno della propria tesi la candidata del Gop aveva sottolineato: “Lo dico da sudista e come governatrice del mio Stato che ha rimosso la bandiera confederata dal Campidoglio”. Tutto vero, salvo un piccolo dettaglio: inizialmente Haley si era spesa affinché il contestato vessillo rimanesse al proprio posto, ordinandone la rimozione solo quando un suprematista bianco aveva compiuto un massacro nella chiesa di Charleston frequentata da fedeli afroamericani.
Dopo settimane di polemiche Haley è tornata sull’argomento. Ospite del Saturday Night Live, sulla Nbc, si è esibita in un dibattito con il comico James Austin Johnson, che interpretava Donald Trump. A un certo punto l’attrice Ayo Edebiri le ha fornito l’assist per chiarire meglio il suo punto di vista sulla Guerra civile: “Sono curiosa, quale è secondo te la principale causa? Quella cosa che comincia con ‘S’ e finisce con lavery?”. Haley, divertita, ha risposto ammettendo di aver sbagliato: “Sì, probabilmente avrei dovuto dirlo la prima volta”.
Nbc è stata criticata fortemente per aver ospitato solo la Haley. L’emittente ha assicurato che saranno rispettate le regole della par condicio e tutti i candidati alla presidenza avranno lo stesso numero di minuti in onda, a prescindere dallo schieramento politico.