15Mar 17
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Sono ormai trascorsi ottant’anni dalla morte di Howard Phillips Lovecraft, il maestro del canone horror contemporaneo scomparso il 15 marzo 1937. Ottant’anni che hanno conosciuto una sua crescente popolarità, che ha pervaso i settori della cultura “alta” e “bassa” (se poi ha ancora senso questa distinzione). Lui, il Solitario di Providence, che in vita aveva visto pochissimi racconti pubblicati, è diventato ideale sceneggiatore di film e maestro letterario, autore di fumetti e ispiratore di giochi di ruolo, nonché protagonista di racconti scritti da altri (valga come esempio Nel nome di HPL, l’antologia curata da Gianfranco de Turris cui hanno partecipato più […]
Il blog di Andrea Scarabelli © 2024
10Feb 17
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Il pensatore italiano è un enigma per molti, ma non per Bannon: è il titolo di un articolo del «New York Times» uscito oggi a firma di Jason Horowitz. È certamente curioso che la notizia salti fuori ora, in un periodo che vede la stampa statunitense impegnata in un fuoco incrociato diretto al neoeletto presidente Trump. Non volendo però entrare in questioni politiche, ci limitiamo a parlare di quest’articolo. Indicandone prima i retroscena. Chi è il pensatore italiano “enigmatico”? Julius Evola. E Bannon? Nientemeno che Stephen “Steve” Bannon, creatore del sito di riferimento della cosiddetta alt-right, la destra alternativa statunitense, […]
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07Feb 17
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Quando si conobbero a Parigi, nel 1929, tra Pierre Drieu La Rochelle e Victoria Ocampo l’intesa fu immediata – un’intesa che spinse l’autore di Gilles a recarsi più volte in Argentina, dalla sua amante e poi amica (un rapporto intensissimo, ora documentato dal volumetto Amarti non è stato un errore. Lettere 1929-1944, Archinto, Milano 2011). Fu durante uno di quei viaggi che Drieu incontrò Jorge Luis Borges, allora poco più che quarantenne, molto probabilmente tramite Victoria, sorella di Silvina Ocampo, moglie di Adolfo Bioy Casares, storico amico del poeta. Con lui affrontò una lunga passeggiata onirica nel nulla delle periferie di […]
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26Gen 17
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Nella corso della sua vita Mircea Eliade si è cimentato con generi letterari diversi, dalla diaristica alla narrativa, dalla saggistica alle interviste… Vi ha sempre impresso il proprio sigillo, la propria visione del mondo. Se ne era accorto il grande Vintilă Horia, altro protagonista dell’esilio romeno del tormentato Novecento: «Nei romanzi e nei racconti Mircea Eliade ha realizzato ciò che, su un piano diverso, ha fatto nelle sue ricerche di storia delle religioni». Tra le pubblicazioni in lingua italiana di Eliade mancavano all’appello quasi tutte quelle drammaturgiche. A colmare questa lacuna è Tutto il teatro. 1939-1970 (Edizioni Bietti, Milano 2016), […]
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16Gen 17
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Nel lontano 1974 si spense, quasi ottantenne, Julius Evola. Era giugno. All’indomani della sua scomparsa, Gianfranco de Turris propose a Giovanni Volpe, editore non conformista di Roma, di dare alle stampe un Cahier Evola tutto dedicato al filosofo romano. Erano gli anni della lotta armata e di una guerra civile strisciante nelle piazze, ma anche di coraggiose iniziative controcorrente. Erano gli anni dei leggendari Cahiers de L’Herne di Dominique de Roux, consacrati ad autori poco organici al realismo imperante e alle mode del momento, come Borges e Lovecraft, Pound e Meyrink. Il Cahier a cui pensava de Turris avrebbe dovuto […]
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08Gen 17
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Parigi, 1465. Nel vicolo d’Amboise lavora un orologiaio, giunto da Oriente. Vive miseramente, frequenta gli zingari, ma gira voce sia ricchissimo. Le malelingue si diffondono virulente: di sicuro pratica la stregoneria. Tra l’altro, sembra che molti dei suoi clienti ringiovaniscano invece d’invecchiare. Si viene a sapere che gli orologi fabbricati dall’artigiano sono di un tipo particolare: le loro lancette vanno all’indietro. E così quelle biologiche di chi li possiede. I clienti formano una confraternita, cui è ammesso solo chi conosce il terribile segreto. Un giorno vanno tutti insieme da lui: gli chiedono di arrestare il processo. Già, perché va bene […]
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19Dic 16
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Tra i germanisti italiani (quasi) nessuno ha messo l’accento sulla dimensione esoterica dell’opera di Gustav Meyrink. Eppure le stesse parole dello scrittore, raccolte negli anni in volumi o riviste, non danno adito a dubbi. Tutte le sue opere di narrativa, dal famosissimo Il Golem a La notte di Valpurga, da Il domenicano bianco a Il volto verde, rivelano una conoscenza non superficiale (accompagnata spesso da una pratica) delle dottrine ermetiche. Un aspetto, questo, indagato nel corso dei decenni da studiosi anticonformisti come Julius Evola, Massimo Scaligero, Elémire Zolla, Serge Hutin e Gianfranco de Turris. È proprio in quest’ottica che presentiamo, […]
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13Dic 16
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«Il cane dà, il gatto è.» A parlare è Howard Phillips Lovecraft, il cui arcinoto amore per il mondo felino è documentato, oltre che da una gran mole di fotografie e dallo splendido racconto I gatti di Ulthar, dal suo Libro dei gatti, pubblicato qualche anno fa da Il Cerchio. Idee che hanno recentemente ispirato Il libro dei gatti immaginari, corposa antologia data alle stampe dall’editore milanese Jouvence. Non è certo la prima volta che il mondo dei felini s’intreccia con quello letterario. La lista degli scrittori che li venerarono e parlarono di loro è lunghissima e vanta nomi di […]
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29Nov 16
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«Se dire Occidente, occidentale, significa qualcosa, il suo significato è Memoria storica.» È il bilancio stilato da Guido Ceronetti nel suo ultimo libretto adelphiano, Per non dimenticare la memoria, un piccolo trattato da tenere sempre in tasca, specie laddove impazzano surrogati telematici virtuali, che finiscono per sostituire la realtà stessa. È il terrificante Impero della Rete, che seleziona – e spesso revisiona – il nostro passato, precipitandoci in un eterno presente, inveramento del sinistro appello di Gor’kij: «Bisogna togliere la memoria dal capo della gente. Per colpa sua il male cresce». E non è che un piccolo esempio, scrive Ceronetti, […]
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16Nov 16
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«Il male è il nostro senso ascendente; la sconfitta, la nostra elevazione.» Parole che condensano un modo di affrontare le cose, uno stile esistenziale, una vocazione riassunta da quello straordinario cantore della disfatta che fu Emil Cioran nel suo Breviario dei vinti II, appena uscito per Voland nella traduzione di Cristina Fantechi. Non è l’unica novità in lingua italiana dello scrittore romeno: recentissime anche le sue Divagazioni, pubblicate per i tipi della torinese Lindau nella traduzione e curatela di Horia Corneliu Cicortaş. Entrambi risalenti agli anni Quaranta, entrambi scritti in romeno, anche se il secondo è accarezzato dalle volute stilistiche di […]
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