Nel 2013 le incertezze sulla sostenibilità delle politiche fiscali continueranno a pesare sulla crescita che, anche se migliore del 2012, non subirà un’accelerazione significativa così come l’inflazione dovrebbe rimanere bassa a causa del perdurare dell’elevata  disoccupazione e anche i tassi potrebbero rimanere ai livelli attuali ancora a lungo sia in Europa sia negli Stati Uniti. A dirlo è Bnp Paribas Investment Partners che invece stima una crescita più marcata nei Paesi emergenti.

Fatte queste premesse, la casa di investimento consiglia di mantenere  una condotta prudente. «Le valutazioni, fino a poco tempo fa interessanti, sono tornate ad essere neutrali e  le stime di crescita degli utili degli analisti per il 2013 e il 2014 (più del 10%) sembrano piuttosto ottimistiche», sostiene il  il Global CIO Strategy William De Vijlder, secondo cui vale  comunque la pena di concentrare l’attenzione sulle azioni delle società quotate a Wall Street e sulle Borse dei Paesi emergenti. Insomma, il drenaggio fiscale a suon di tasse nell’area euro continua a suggerire di far fruttare i propri risparmi negli Stati Uniti.

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