Il mondo sta cambiando e anche le banche cercano di inseguirlo. UniCredit, il gruppo guidato dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni, sta mutando a poco a poco fisionomia:  il nuovo modello commerciale è tutto incentrato sul multichanneling, ossia sull’utilizzo di tutti i canali virtuali per attrarre la clientela che non può o non vuole recarsi in filiale. L’iniziativa si chiama «SubitoBanca» e si fonda su nuove app per gestire conti correnti e operazioni dispositive, un nuovo sistema di pagamenti mobile via smartphone (come quello che vi abbiamo anticipato qualche tempo fa) e una partnership con Samsung. Con queste nuove iniziative, spiega Gabriele Piccini, country chairman di UniCredit in Italia, la banca «ha un target di 100mila nuovi clienti entro agosto».

In un’unica soluzione SubitoBanca consente l’apertura di un conto corrente, l’accensione di un finanziamento a tasso zero per l’acquisto di un tablet o di uno smartphone e l’attivazione di un set di applicazioni. La redditività bancaria, ha spiegato Piccini, «scende con i clienti monocanale, mentre con un’offerta multichannel sale l’offerta di servizi e i nostri ricavi». I «vecchi» sportelli sono destinati a trasformarsi in un punto finale per «la consulenza finanziaria sofisticata», ma la maggior parte dell’offerta retail è destinata a essere veicolata sui canali Internet sia tramite pc che, soprattutto, con tablet e smartphone.  Di qui la partnership con Samsung, che consentirà ai clienti della banca di acquistare a condizioni agevolate un Galaxy S4 o un Galaxy Note 8.0.

I dati di UniCredit dimostrano che  all’Online Banking accedono ogni giorno circa 600mila clienti, mentre diminuiscono le presenze nelle filiali. Il 27% della clientela ormai utilizza la banca con il «fai da te». Ecco perché l’istituto ha pensato anche a una nuova app di Mobile Payment che trasforma lo smartphone in un portafoglio virtuale. Ovviamente, la digitalizzazione ha un risvolto «reale» che si traduce in un minore concentrazione sui canali tradizionali. Piccini ha assicurato che UniCredit «non chiuderà filiali se non quelle che sono in duplicazione e in posti che non hanno possibilità di crescita». Il piano industriale che prevede la chiusura di 150 filiali entro il 2015 è stato in realtà completato l’anno scorso. Per questo motivo si è pensato di razionalizzarne altre 350 (110 entro il 2013). Lo sportellista è destinato a diventare un mestiere antico, ma questa è un’altra storia…

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