Una tassa come l‘Imu, che pesa come piombo sulle seconde case, e la generalizzata voracità del fisco non stanno certo aiutando l’interesse da sempre dimostrato dagli  italiani per gli investimenti immobiliari. Per le famiglie che hanno qualche risparmio da parte e non vogliono affrontare i rischi connessi all’andamento della Borsa, potrebbe tuttavia essere arrivato il momento di acquistare una casa al mare o in montagna, sfruttando il generalizzato calo dei prezzi registrato nelle località turistiche (-6,2%  nel secondo semestre 2012). Dopo aver visto dove è possibile affittare una casa per le vacanze spendendo di meno, ecco allora che cosa propone il mercato a quanti intendono acquistare.

Ecco la tabella con tutti prezzi città per città, a fare i conti è Tecnocasa.

 

 

 

Ma quali sono le tipologie più richieste? Gli acquirenti preferiscono il bilocale, purché dotato di spazio esterno (terrazzo o giardino) e in buono stato. Influisce poi come è logico la vicinanza alla spiaggia e la vista mare; gli italiani puntano comunque sulle  regioni più vicine al luogo in cui risiedono, al fine di poter utilizzare l’immobile anche in inverno e durante i week end.

Gli stranieri – i più attivi sono i  russi, i tedeschi, gli inglesi e gli olandesi – cercano invece soluzioni indipendenti, meglio se posizionate in zone tranquille, a volte distanti dal mare ma che offrano una vista panoramica.

Più nel dettaglio nel Nord Italia registra un ribasso medio del 6% dei prezzi nei luoghi di villeggiatura. Se in Veneto il mercato si mantiene sostanzialmente stabile l’Emilia Romagna mostra un calo del 10,5% anche in città come Rimini, Cervia e Milano Marittima. La Liguria fa invece segnare una discesa dei prezzi del 6,2%, ma è sempre in Riviera che si concentrano le località più costose come Alassio (14.000 euro al metroquadrato) e  Varigotti.

Nel Centro Italia i prezzi delle località di mare hanno registrato una contrazione del 7,6%. La diminuzione più forte si è avuta nel Lazio (-8,8%), a seguire l’Abruzzo (-6,9%), la Toscana (-5,7%) e le Marche (-3,6%).

Nell’Italia meridionale e nelle Isole la riduzione dei prezzi è stata rispettivamente del -5,7% e del -5%. Il Molise è la regione che ha segnalato il ribasso più sensibile (-13,5%), la Sicilia ha avuto una contrazione del 7%, a seguire la Campania e la Puglia rispettivamente con -5,5% e -5,4 per cento. Le località di mare della Sardegna hanno visto un taglio medio del 4,4 per cento.

Wall & Street

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