Fondi europei anche per i professionisti
La legge di Stabilità 2016 ha introdotto diverse novità. Tra le più significative per il mondo delle professioni, con grande plauso e soddisfazione da parte di tutte le associazioni di categoria, la possibilità di accedere ai finanziamenti europei da parte del professionista, sinora sempre escluso da queste tipologie di agevolazioni. Il professionista potrà così accedere ai fondi strutturali europei quali il FSE (Fondo sociale europeo) e il FESR (fondo europeo di sviluppo regionale), come per i programmi operativi nazionali e regionali, rispettivamente PON e POR.
Permettere al professionista di poter ricorrere ai fondi europei, spiega Davide Capra dello Studio Mazzocchi & Associati, «significa riconoscere a pieno titolo il grande ed importante ruolo che questi ricoprono all’interno della società, sia sul piano sociale ma anche economico, venendo di fatto riconosciuti, per la prima volta, come un’entità produttiva al pari delle nostre piccole imprese». Da qui nasce il medesimo diritto, che meritatamente deve essere riconosciuto, di poter accedere ai piani operativi sia nazionali che regionali (PON e POR) come, del resto, ai fondi strutturali europei secondo quanto previsto dalla programmazione 2014-2020.
L’equiparazione arriva a seguito delle molteplici sollecitazioni da parte delle Commissione UE 2013/361/CE e del regolamento UE 1303/2013, unitamente alle continue pressioni da parte delle associazioni di categoria che ora possono ritenersi soddisfatte. Si tratta di una battaglia condotta in prima persona dal vicepresidente del Parlamento europeo ed ex commissario Ue, Antonio Tajani. «L’Unione Europea, che prima non permetteva ai professionisti di accedere alle agevolazioni per le imprese, ha infatti deciso di correggere il tiro valorizzandone il giro d’affari. Superate le distinzioni italiane tra studi professionali e PMI, il professionista si vede ora proiettato in una dimensione europea nella assoluta consapevolezza che il percorso è solo all’inizio». Infatti, in conformità agli orientamenti europei che vanno a ridimensionare e riqualificare il ruolo ed il valore del libero professionista, le istituzioni dovranno indubbiamente dotarsi degli strumenti utili e necessari a supportare il professionista lungo questo percorso, in un contesto economicamente non stabile nella sua complessità, utilizzando le risorse sul territorio a sostegno delle professioni così come avviene per le PMI. Questa apertura rappresenta, quindi, una grande opportunità per i professionisti che, troppo spesso, pur disponendo dei requisiti necessari sono stati esclusi da numerose agevolazioni di cui ora potranno beneficiare.
Wall & Street