Un 2018 record per Grenke
Nel 2018 Grenke, società specializzata nel noleggio operativo B2B, ha conseguito in Italia un fatturato di oltre 565 milioni di euro, con un incremento del 22,3% rispetto all’anno precedente. Anche il numero dei contratti di noleggio è cresciuto a doppia cifra, raggiungendo quota 70.106 (+20% su base annua). Grenke conta su 18 filiali nelle principali città italiane, oltre all’headquarter di Milano e 209 dipendenti (+16% sul 2017).
I numeri di Grenke Italia confermano che il mondo delle imprese, soprattutto Pmi, ha voglia di investire nel continuo rinnovo tecnologico di soluzioni e attrezzature aziendali, per costruire il proprio vantaggio competitivo. Ma la sostenibilità finanziaria degli investimenti è sempre un tema da gestire in modo efficace: per questo il noleggio, a differenza dell’acquisto, rappresenta uno strumento prezioso che non vincola i capitali e non incide sull’indebitamento aziendale.
«Il 2018 ha visto la conferma di Grenke come player di riferimento per le Pmi che vogliono investire in modo sostenibile. Stiamo lavorando perché questa crescita sia accompagnata da un servizio di qualità eccellente. Il 2019 sarà l’anno della riorganizzazione della nostra struttura e dei nostri processi, per garantire a tutti i nostri partner risposte sempre più efficienti», ha commentato Aurelio Agnusdei, managing director Italia e vice president Sales di Grenke.
Nello scenario economico attuale, la crescita del comparto del noleggio operativo conferma due tendenze: la fiducia delle Pmi che vogliono proseguire il percorso di investimenti, e il ricorso a forme di finanziamento alternative rispetto al tradizionale mondo bancario. «Il nostro mercato ci vede al centro di una relazione con due categorie – prosegue Agnusdei – che sono le Pmi che scelgono il noleggio per i loro investimenti, e il mondo dei distributori che vendono beni e soluzioni. Grenke li acquista e si fa carico degli oneri della proprietà, e quindi li noleggia alle Pmi, che usufruiscono solo dei vantaggi dell’utilizzo per la propria attività. Infatti detenere la proprietà dei beni strumentali intacca il capitale aziendale, mentre è l’utilizzo che crea valore aggiunto per le imprese».
Wall & Street