In questa puntata di «Wall & Street Live» abbiamo ospitato Domenico Fucigna, presidente di Tea Trends Explorers e docente di Marketing all’Università SSML di Padova.

«Il tema del futuro post-pandemico è al centro delle nostre ricerche perché ci troviamo in un momento disruptive, di discontinuità tra il passato recente, che è durato decenni, e un futuro tutto da disegnare e che disegnerà un mondo diverso da quello a cui siamo abituati», spiega. La premessa è che «il sistema nel quale vivevamo non era più sostenibile, sia liberisti che keynesiani concordavano sulla scarsa sostenibilità di un’economia che cresca indefinitamente».

Un’altra idea alla quale ci dobbiamo abituare, prosegue, è che «questo passaggio non sarà fulmineo, Mediobanca e McKinsey prefigurano un futuro difficile per i settori come quello del fashion e del retail. I grandi spazi commerciali sono chiusi nei fine settimana e questo comporta un azzeramento dei fatturati e questo non si può trasferire sull’e-commerce che è raddoppiato ma che rappresenta in media il 7-8% delle vendite a eccezione di alcuni player come Zara». Non può essere tutto trasferito sul virtuale e questa situazione ha bisogno di un lungo periodo di accompagnamento.

«La pandemia ha il volto delle città perché la città nasce per facilitare relazioni, spostamenti e commerci e questo è stato tutto azzerato. I tre presupposti fondativi della città sono venuti meno e le case hanno acquisito funzioni impreviste come lo smart working, la casa come contenitore di un’attività lavorativa. Idem per la produzione di cibo con tanta gente che si è dedicata all’hobby della cucina e questo è anche un’occasione di mercato per player come Ikea che ha soluzioni che arricchiscono i nostri spazi domestici ma, aggiunge Fucigna, «questo provoca isolamento e genera disturbi del comportamento, depressione che purtroppo colpiscono le fasce di età più giovani».

«La situazione che viviamo è la conseguenza della rottura che è avvenuta con il ’68, la generazione precedente ha creato periodi facili e noi oggi paghiamo il conto», conclude. Noi stiamo andando incontro a un periodo di ridisegno, di grande espansione e di rinascita. «Le giovani generazioni sono pronte ad affrontare la sfida perché questo periodo le ha temprate nel carattere», sottolinea Fucigna.

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