Così Lorenzin fa sparire la pubblicità scomoda (ma vera)
I due cartelloni pubblicitari che vedete qui sotto sono comparsi a Bari i primi giorni dell’anno. Il primo avverte che i vaccini, talvolta, provocano effetti collaterali più o meno gravi (fonte Aifa e corte Costituzionale) e invita chi legge a informarsi.
Il secondo pubblicizza il vaccino anti influenzale, ricordando che l’influenza “aggredisce e può uccidere”, precisa che vi sono categorie a rischio e suggerisce di chiedere informazioni al proprio medico. (Ma presenta anche un dato esagerato sprovvisto di fonte).
La differenza fra le due pubblicità è che la prima è stata rimossa in un batter di ciglia per ordine del ministro della Salute uscente Lorenzin, la quale non tollera che venga ricordato il rapporto biennale sui vaccini di Aifa (12.465 reazioni avverse e 75 morti) oltre alle sentenze che garantiscono un risarcimento ai danneggiati gravi.
La seconda pubblicità, invece, è ancora lì (oltrettutto con affermazioni non provate).
Infatti, quanto a messaggi, il cartellone censurato era possibilista (“i vaccini possono avere effetti collaterali gravi”) e risponde al vero (il rapporto Aifa) .
Quello rimasto è assolutista, fa credere che il vaccino anti influenzale protegga dall’ influenza. Invece, si sa – dovremmo sapere tutti – che sono più di un centinaio i virus che provocano le sindromi influenzali (il vaccino è sempre mirato contro 3-4 virus “vecchi”, isolati due-otto anni prima). Oltretutto chi si ammala non può capire da quale virus sia stato colpito, a meno che non esegua alcuni esami particolari (tampone faringeo e isolamento virale).
Visto che la stragrande maggioranza dei virus non è contenuta nei vaccini, è ingannevole far credere ai cardiopatici, agli anziani o a chi soffre di disturbi respiratori – oltre alle donne in gravidanza e ai bambini – che il vaccino anti influenzale dia una grande protezione dalle sindromi influenzali (!).
Infatti, le cronache di questi giorni ci dicono che i virus colpiscono in egual misura vaccinati e non vaccinati.
Sempre il cartellone rimasto riporta numeri esagerati e non giustificati. Si legge che, a causa dell’influenza, vi sarebbero stati “in Puglia 222 casi gravi e 83 morti”, una strage che nemmeno in Italia si è verificata (!). In allegato trovate la tabella Influnet con i decessi da influenza in Italia: i numeri della terza colonna si riferiscono ai morti subito dopo o durante l’influenza (l’anno scorso 53 persone), mentre la quarta colonna riporta “i morti nel periodo dell’influenza” che va da novembre a marzo. Per capire quest’ultima affermazione vi rimando alle spiegazioni che ci ha dato Giovanni Rezza, epidemiologo ISS. Cliccate qui.
Torniamo agli spot su cartellone. E ci chiediamo:
Cosa dirà a riguardo l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni Agcom?
È normale che un ministro uscente decida di censurare un cartellone pubblicitario che invita a informarsi citando i dati Aifa? (I dati Aifa segnalano ad esempio 66 morti in seguito a vaccino anti influenzale nel 2014).
È normale che sul cartellone considerato “corretto” sia riportato un dato non vero e cioè che nella sola Puglia ci siano stati 222 casi gravi ed 83 morti?
È normale che il comitato di genitori che ha acquistato lo spazio sul cartellone censurato sia ora accusato di “procurato allarme”?