Bagarre nel Consiglio di zona 5. L’opposizione protesta e sostiene le ragioni di un’associazione, “Uniti per il quartiere“, che ricostruisce così la vicenda: “Alle 18.15 un rappresentate dell’associazione presenta formale richiesta come cittadino di prendere la parola in assemblea e allega una presentazione dell’ente.Iniziano i lavori e il presidente Aldo Ugliano dichiara pubblicamente, formata la assemblea, che non permette di prendere la parola a un’associazione che ospita Forza Nuova, ‘movimento illegale che è contro i principi democratici di una repubblica nata sui principi della resistenza antifascista’. Inutile ogni richiesta di potersi confrontare. Il presidente Ugliano ha chiamato in aula la polizia municipale”.

Secondo questa associazione, insomma, Ugliano (Pd) – che è stato anche consigliere comunale – si è rifiutato di far parlare un’associazione ritenuta vicina alla destra.  “Un presidente circoscrizionale – protestano dall’associazione – che si erge giudice supremo al di sopra di ogni legalità. Forza Nuova è un movimento politico riconosciuto che si presenta ad ogni tornata elettorale quindi ospitarli non è un reato. Hanno preso la parola i capogruppo dell’opposizione perché azioni di questo tipo minano la tanto decantata democrazia”.

Casi del genere non sono nuovi a Milano. Ma in effetti il Pdl ha sostenuto il diritto dei cittadini di parlare in Consiglio: “Siamo increduli davanti alla discrezionalità con la quale il presidente ha deciso di non far intervenire dei cittadini iscritti, accusandoli di neofascismo, senza voler ascoltare le loro ragioni – commenta Alessandro Bramati – il Popolo della Libertà tutela la libertà di espressione, per questo crediamo che la parola non debba essere negata a nessuno, come preconcetto, ma solo in seguito ad avvisaglie di reati che oggi non sono stati compiuti”.

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