Questa immagine è stata pubblicata lo scorso anno dal World Jewish Congress ed è diventata un simbolo.

Si tratta della foto scattata a Kiel da Rachel, moglie del rabbino Akiva Posner. Siamo a Kiel, e una Chanukkiah appare sul davanzale della finestra, mentre sullo sfondo c’è una bandiera nazista.

Era il 1932, un mese prima dell’ascesa di Adolf Hitler.

In tedesco, Rachel scrisse sul retro:

Morte a Yehudà, dice la bandiera; Yehudà vivrà per sempre, rispondono le luci”.

La vicenda, ricostruita dallo Yad Vashem, è riportata da Moked: il rabbino filosofo guidò la comunità di Kiel ancora per un anno, fino al 1933 quando – crescendo la violenza, diventato bersaglio dei nazisti – Posner fu costretto a lasciare la città per rifugiarsi in Israele, dove convinse altri a seguirlo.
E quella Chanukkiah, arrivata  in Israele, continua a essere utilizzata. Quasi 90 anni dopo, i discendenti di Akiva e Rachel continuano ad accendere le candele di Chanukkah usando la stessa menorah.

La pronipote dei Posner, Akiva Mansbach, vestita con l’uniforme delle forze di difesa israeliane, salutò e lesse una poesia scritta in ebraico, che riprendeva le parole scritte da Rachel Posner nel 1932:

Nel 5692 la Menorah è in esilio, sta alla finestra
Sfida la bandiera del partito che ancora non governa
“Yehudà muoia!” dice
E la rima della nonna risponde
Nella sua lingua, senza disperazione:
Così dice la bandiera, ma la nostra candela risponde e dichiara
“Yehudà vivrà per sempre”

Nel 5770 la menorah è di nuovo alla finestra
Di fronte alla bandiera dello Stato sovrano
Il discendente Akiva, che prende il nome dal suo bisnonno
Saluta attraverso la finestra e illumina la menorah
Nonna, ringrazia e di’ una preghiera
Che “il Redentore verrà a Sion” e non tarderà.

Le Luci hanno vinto le tenebre.