RICEVO QUESTA MAIL DA UNA LETTRICE

Buongiorno a tutti,
vorrei rendervi partecipi della mia esperienza, ho 34 anni, da tre sono in cura con tamoxifene e sono in menopausa anticipata per curare un tumore al seno scopertomi a 31 anni. Vorrei far sapere agli oncologi, ai ricercatori e alle case farmaceutiche che, non in qualità di topo, ma di donna io ho scoperto di avere un cancro ormonosensibile subito dopo aver interrotto la pillola contraccettiva. E nessun medico mi aveva messo in guardia che con gli ormoni sintetici avrei potuto rischiare il cancro. Anzi: anch’io mi ero sentita dire dal ginecologo che “alcuni studi dimostrano che la pillola protegge l’utero”. Ma come? Questi medici o sono ignoranti o sono in cattiva fede. Altrimenti perché per curarci il tumore ci danno il tamoxifene che agisce come anti-estrogeno sulla mammella e come estrogeno sull’utero? Sanno perfettamente che su due organi diversi un farmaco può agire in modo opposto! E questa cosa va detta assolutamente e non va tenuta nascosta. Io smetterò le cure a 36 anni e mezzo, e non saprò se potrò avere figli, chi devo ringraziare? La mia leggerezza per aver preso la pillola contraccettiva? Ma da chi le devo avere le informazioni sulla salute se non dal medico? E perché i ginecologi raccomandano tanto volentieri la pillola? Forse perché ricevono regali dalle case farmaceutiche?

RACCONTATECI LA VOSTRA ESPERIENZA: QUANDO VI è STATA PRESCRITTA LA PILLOLA CONTRACCETTIVA IL MEDICO VI HA INFORMATO DEI RISCHI PER IL SENO?

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