Ciao Consy, amica grande
Oggi lascio un altro post triste perchè ho perso una grande amica, Consilia. Grande nella vita e nella malattia, che se l’è portata via dopo un anno di battaglie e sofferenze.
Quando muore una persona si dice sempre che è speciale, è vero tutte le persone hanno qualcosa di unico… quando muore un amico si ragiona come il piccolo principe descritto da Saint Exupéry, “la mia rosa è diversa dalle altre perché è lei che ho coltivato, innaffiato, amato”, Consilia era speciale in un altro modo ancora: era una bella persona, generosa, positiva, spiritosa.
Aveva sempre una parola giusta, (per non smentire il significato del suo raro nome), un regalino per le mie principessine, una fantasia di rituali da tifosa sfegatata che condivideva con il mio principe. Noi, privilegiati amici di Consy, non passavamo un Natale o un compleanno senza ricevere le sue incisive parole d’augurio, via sms, una frase studiata per ognuno.
Quando facevo la chemioterapia ogni tanto passavo in negozio da lei, mi faceva ridere e mi tornava il buonumore. Un giorno le confidai un mio incubo: mi sognavo la notte l’espressione di alcuni miei compagni di ospedale, sventurati più di me, che durante le ore di flebo ripetevano a voce alta “che tanto il cancro ritorna sempre e che anche noi (che eravamo al primo ciclo di chemio) non saremmo scampati alle recidive ”. Lei riuscì a stemperare quel mio ricordo angosciante con il suo straordinario buon senso.
Poi toccò a lei affrontare le chemioterapie. Ben più toste e frequenti di quelle che erano toccate a me. Le ricordai “i tappi di cera alle orecchie” per non udire il canto delle sirene malvagie. La risposta, in stile “consiano”, raggiunse altre vette. Era in cura a Carrara, centro specialistico per le malattie del pancreas, ogni volta si sobbarcava viaggio e trasloco. Un giorno si portò dietro una valigia più pesante, con gioielli di ogni tipo e organizzò in ospedale una lotteria, “tutti hanno partecipato” mi riferì orgogliosa (insomma nessuno aveva avuto voglia di sparare cattiverie…), “ci siamo divertiti come matti”. E il ricavato? Al reparto!
Al suo sposo Max, al traguardo dei 20 anni di matrimonio, affido la certezza della mia principessa grande: “Consilia ora è felice e se Max la ama, anche se soffre nel non vederla, di sicuro è felice per lei”.