Leggevo il suo blog su lastampa.it . Il titolo: “Ho il cancro” e accanto il simbolo di una farfalla.  Anna Lisa (anzi Anna staccato Lisa come voleva lei) parlava del tumore al seno che l’aveva colpita a 30 anni e della sua bella famiglia. C’è ancora il blog ma lei non c’è più.  È volata via  come la farfalla che aveva scelto come icona, a 33 anni.

 E’ stata la prima agenzia che ho letto stamattina appena ho acceso il computer: (“Non ce l’ha fatta Anna Lisa Russo, la giovane di Montecatini malata di cancro allo stato terminale che ha commosso l’Italia raccontando giorno per giorno il suo calvario in un seguitissimo blog… perfino la Bbc le aveva dedicato un servizio”)

La conoscevo solo virtualmente, ero una lettrice silenziosa. Facevo il tifo per lei senza scriverle mai…

Ero incantata dalla sua forza interiore, in agosto si era sposata in ospedale, reparto cure palliative, con l’amore della sua vita, Andrea.

La crudeltà della malattia che sapeva descrivere  benissimo, mi lasciava di stucco, ogni volta, ma lei riusciva a passarci sopra, volando: “Per oltre un anno ho lottato contro quel cancro cattivo, aggressivo, “vivace” (come lo definì poi il mio chirurgo), contro la “bestiaccia” come la chiamo io. Ho fatto 11 cicli di chemio e due interventi. Ho combattuto tanto, è vero, ho sofferto, ma ho anche raccontato e condiviso tutto e proprio grazie alla mia mamma, al mio fidanzato, alle mie amicizie, ai miei affetti e al mio blog, posso dire di avere avuto un grande aiuto. Lo diceva anche Shakespeare: Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze…

 

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